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A CARIATI È ARRIVATO L’ECOGRAFO PER L’AMBULATORIO DI CARDIOLOGIA

A breve un altro ecografo per radiologia e la Tac, a dicembre il mammografo, ad ottobre il Piano regionale con il “Cosentino” nella rete ospedaliera

di Maria Scorpiniti

CARIATI – All’ex ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati, due giorni addietro, è arrivato l’ecografo per l’ambulatorio di Cardiologia. Che sia un reale cambio di passo verso la trasformazione del presidio da Capt in ospedale di zona disagiata? Di certo, dopo 12 anni di richieste non ascoltate e anni di lotta da parte dei cittadini per vedersi garantiti i servizi minimi e il diritto alla salute e alle cure, questo è un segnale di attenzione da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, che comincia, finalmente, a rispettare le scadenze. Infatti, proprio qualche settimana fa, il consigliere regionale pentastellato Davide Tavernise e i Comitati in lotta per la riapertura dell’ospedale avevano avuto rassicurazioni in tal senso dai vertici Asp: subito l’ecocardiogramma e l’ecografo per radiologia, per fine mese o i primi di ottobre la Tac, a dicembre il mammografo.

Da quanto si è appreso, domani, lunedì, dovrebbero partire i lavori di adeguamento del locale dove verrà installata la Tac. Lavori già deliberati nell’aprile scorso dall’ex commissario Asp Vincenzo La Regina con un impegno di spesa di 186.368 euro e finora non eseguiti.

L’arrivo di questi importanti strumenti di diagnostica va di certo nella direzione del potenziamento dell’esistente. Ricordiamo che una settimana fa, proprio a Cariati, il presidente della Regione e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, intervenendo ad una manifestazione organizzata dalla locale sezione di Forza Italia, ha ribadito che il Vittorio Cosentino riaprirà con il pronto soccorso e 40-60 posti letto e che l’ufficialità si avrà nel Piano operativo regionale di imminente pubblicazione (forse per metà ottobre). Non solo. Per la struttura cariatese ci sono altri finanziamenti che permetteranno di potenziare la medicina territoriale con la realizzazione di un Ospedale di Comunità, le famose Case della Salute concepite sin dal 2010 dal Piano di rientro targato Scopelliti e mai realizzate.

Questo il quadro. I Comitati in lotta per la riapertura dell’ospedale, tuttavia, continuano a tenere alta la guardia fino al risultato. «Andiamo avanti per il diritto alla sanità pubblica – affermano gli attivisti delle Lampare – è arrivato l’ecografo per cardiologia, per fine mese è previsto il nuovo l’ecografo per Radiologia e soprattutto della Tac, per dicembre il mammografo. Attendiamo con trepidazione la scadenza di ottobre – continuano – per conoscere i contenuti del nuovo Piano Operativo, dove vogliamo venga reinserito nella rete ospedaliera per acuti il Vittorio Cosentino così da avere il Pronto soccorso e i servizi annessi. Quello che chiediamo al presidente Occhiuto e al commissario Asp Cosenza, Antonello Graziano, che vengano rispettate le scadenze. In fondo stiamo chiedendo solo salute e dignità – concludono a nome di tutti i Comitati in lotta – e lo stiamo facendo con coraggio e a testa alta». E non è poco, se si considera che in 12 anni dalla chiusura dell’ospedale, Cariati non ha mai ottenuto nulla in termini di attrezzature e personale. Anzi, i cittadini hanno assistito impotenti ad una progressiva riduzione dei servizi esistenti, tanto da generare una situazione di grave disagio e di emergenza, aggravatasi con il Covid, che mette ogni giorno a rischio la vita di tutti gli abitanti del Basso Jonio cosentino e dell’Alto Crotonese.

 

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