Ieri due bare in attesa di sepoltura. Critelli denuncia: “Il Comune non riesce più a garantire la sepoltura ai nostri morti”
di Maria Scorpiniti
CARIATI – Un paese che non riesce a seppellire i propri cari è un paese incivile. È l’amara constatazione di Tommaso Critelli, ex amministratore del Comune di Cariati, che accusa l’attuale Esecutivo a guida Filomena Greco di “incapacità, assenza di una visione del futuro e di programmazione”. Una situazione disastrosa, quella della mancanza di loculi nel cimitero comunale, che va ad aggiungersi – è la denuncia di Critelli – al degrado urbano che è sotto gli occhi di tutti. Nella giornata di ieri, domenica 2 ottobre, erano già due le bare in attesa di sepoltura, parcheggiate all’interno della chiesetta dei Minori Osservanti, nella parte più antica del camposanto, che funge da sempre da camera mortuaria.
“Dopo sette lunghi anni alla ricerca di posti di fortuna – sottolinea Tommaso Critelli – siamo arrivati al punto che non si riesce più a garantire una degna sepoltura ai nostri morti. A Cariati ci sono infatti bare insepolte”. L’ex amministratore sottolinea che, nell’opinione pubblica, cresce l’indignazione nei confronti di questi “pseudo amministratori che non hanno rispetto neanche dei morti” e rimarca che, ormai, in città si è toccato il fondo. “Essere amministratori – conclude – vuol dire risolvere i problemi”.
Della gravità della situazione, l’amministrazione comunale è a conoscenza da tempo, ma ora è arrivata al capolinea. “I loculi sono finiti – ammette il vicesindaco Antonio Arcuri – ma da domani (lunedì per chi legge) l’Ufficio tecnico, per come ci hanno assicurato, sarà impegnato a trovare una soluzione”. In tempi brevi, si spera.