La storia di una famiglia che non riesce a trovare una sistemazione alla salma del padre. Proposte impraticabili: dal sottoscala a una tomba con crepa a situazioni temporanee
di Maria Scorpiniti
CARIATI – «Per seppellire nostro padre, ci avevano proposto un prefabbricato in una specie di sottoscala, poi in un loculo poco sicuro per via di una crepa con infiltrazioni d’acqua, dopo ancora, con la delibera sindacale di esproprio, un loculo temporaneo in attesa di una soluzione definitiva, con i lavori per la tumulazione a nostro carico, una competenza che non ci riguarda. Ci hanno detto pure che a breve dovrebbero iniziare i lavori di costruzione di nuovi loculi. Intanto, da sette giorni, stiamo vivendo questa situazione grottesca e mio padre questo non lo meritava. Stiamo avendo la solidarietà e la vicinanza di tutta Cariati, tranne di chi si è reso complice di questo scempio amministrativo. Quello che chiediamo per mio padre e per gli altri defunti è il diritto ad avere un loculo definitivo dove poter riposare in pace». È tanta l’ammarezza della signora Pina Fortino, per il fatto che il Comune di Cariati, da oltre una settimana, non riesce ad assicurare una degna sepoltura a papà Michele, una vita intera dedicata al lavoro e alla famiglia. Il suo dolore è lo stesso dei parenti degli altri tre defunti che sostano, pure loro da giorni, all’interno della chiesetta degli Osservanti, nel cimitero, in attesa di essere tumulati.
I loculi sono finiti e, a quanto sembra, non è di semplice applicazione l’ordinanza sindacale emanata d’urgenza il 3 ottobre scorso allo scopo di requisire, in via temporanea, i posti già assegnati ma non ancora occupati per consentire la tumulazione delle salme in attesa, finora quattro in tutto. Una situazione che si prevedeva, a parere degli addetti ai lavori, la carenza di loculi nell’area cimiteriale va avanti da anni ed ora richiede una soluzione in tempi rapidissimi.
L’impossibilità di garantire una degna sepoltura ai defunti è un argomento che sta tenendo banco in questi giorni tra i cittadini e nell’ambiente politico. Il movimento Le Lampare Basso Jonio Cosentino parla di “condizione incresciosa” che a Cariati si verifica in maniera ciclica. «I problemi sono strutturali e meriterebbero risoluzioni complessive – affermano dal Movimento – ma dal palazzo comunale continuano ad arrivare risposte irrispettose del dolore e della logica. Solo grazie al coraggio di questa cittadina, si è resa evidente la condizione in cui versa il cimitero». Nell’esprimere massima solidarietà a tutti coloro che stanno subendo “un sopruso nel pieno di un dolore che dovrebbe essere intimo”, le Lampare denunciano ancora una volta “lo scempio” con cui viene amministrata Cariati e che ora riguarda anche la cura del luogo deputato al riposo dei defunti. «Si tratta di una mancanza di progettazione e di visione – concludono dalle Lampare – oltre che di una mancanza di rispetto per i vivi e per i morti».