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CARIATI – 4 NOVEMBRE, STUDENTI E DOCENTI ALLA CERIMONIA

Il Sindaco: “L’unità nazionale oggi potrebbe essere minacciata dall’autonomia differenziata”

di Maria Scorpiniti

CARIATI – Gli studenti degli istituti Cariati con i loro docenti si sono ritrovati, il 4 novembre scorso, presso il monumento dei Caduti per celebrare la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e fare memoria dei Caduti di tutte le guerre. Un’occasione di profonda riflessione, iniziato in Cattedrale con la messa officiata da don Gino Esposito, e proseguito con la tradizionale cerimonia al monumento dei Caduti e del Milite ignoto, situato su una delle otto torri che circondano il borgo medievale.

A sottolineare il senso profondo della Giornata sono stati gli stessi studenti, che hanno letto i loro pensieri e spiegato il significato dei loro elaborati in cui, partendo dalla memoria di ciò che è stato e degli eroi che hanno sacrificato la loro giovane vita per la libertà e per avere un’Italia unita sotto la stessa bandiera- hanno auspicato un futuro di pace. Per il locale Istituto Comprensivo, erano presenti le classi quinte di Scuola Primaria e una delegazione di studenti della Secondaria di primo grado, coordinati da Maria Viteritti, collaboratrice del Dirigente scolastico; per l’Istituto di Istruzione Superiore, una rappresentanza di studenti insieme con la dirigente Sara Giulia Aiello.

Ai piedi del monumento, il sindaco Filomena Greco, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine per l’impegno quotidiano in favore della democrazia, della sicurezza e della pace, ha deposto la corona d’alloro, ricordando che, dalla fine della Grande Guerra del 1918, il mondo è cambiato a grandissima velocità e che l’attuale crisi economica e di valori può essere superata solo con una reale unità di comunità, che oggi potrebbe essere minacciata anche dall’autonomia differenziata. Può essere un metodo nuovo per affrontare le problematiche regionali – ha detto la Greco – ma andrà adottata solo quando tutte le Regioni d’Italia avranno le stesse opportunità e potranno fare affidamento sulle proprie risorse per avere sanità, scuole, infrastrutture e crescita economica.

Infine, una breve riflessione rivolta ai giovani presenti di Antonio Formaro, figlio dell’indimenticabile Domenico, reduce combattente della seconda guerra mondiale. La cerimonia si è conclusa sulle note dell’Inno di Mameli, con l’impegno condiviso a costruire la pace e nel cuore la speranza che sulla terra cessino tutti i conflitti in corso.

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