La consigliera Crescente sottolinea il “vergognoso” disinteresse dell’amministrazione. L’edificio è chiuso da due anni, gli studenti dislocati alla marina
di Maria Scorpiniti
CARIATI – Da più di due anni, l’edificio scolastico del centro storico, intitolato a mons. Eugenio Raffaele Faggiano, rimane chiuso. È stato dichiarato dal Comune di Cariati non idoneo allo svolgimento delle attività didattiche. Per motivi di sicurezza, e per consentire di effettuare i necessari interventi strutturali, le sezioni e le classi della scuola dell’infanzia e della primaria sono state trasferite presso il centro sociale e, successivamente, nel plesso Vittorio Emanuele, mentre quelle della secondaria di primo grado presso la Sede Centrale “De Amicis”. In tutto questo tempo, però, i lavori non sono neanche iniziati, nonostante le proteste dei genitori.
La consigliera di minoranza del gruppo “Cariati in Movimento”, Maria Crescente, definisce tale situazione “vergognosa” e richiama l’amministrazione comunale alle responsabilità. Afferma infatti: «Nella Cariati immaginaria dove tutto va a gonfie vele c’è una vergogna, una delle tante, che sembra non interessare chi amministra, il plesso Faggiano del centro storico. Vane le richieste scritte – dice ancora – gli incontri e le promesse puntualmente disattese per una scuola chiusa da ormai due anni e dichiarata inspiegabilmente non idonea. Totalmente inesistenti sono stati gli interventi dell’amministrazione sull’edificio che ricordiamo essere stato inaugurato nel 1961 dal sindaco Daniele Franza».
Crescente accusa l’Amministrazione comunale di “indifferenza” nei confronti dei genitori che hanno visto i propri figli sballottati in altre scuole della marina, con disagi per le famiglie. «La vergogna della scuola di Cariati superiore ha delle chiare colpe e responsabilità politiche – continua Maria Crescente – e il menefreghismo col quale è stata affrontata e abbandonata la questione è lo specchio del totale disinteresse che ci accompagna dal 2016».
La consigliera di minoranza assicura di voler andare in fondo alla questione, affinché si mettano al centro i bisogni degli alunni e il loro benessere. «È finito il tempo delle chiacchiere e del clientelismo – conclude – a Cariati questo sistema e questo modo di amministrare devono essere cambiati».
È necessario, quindi, che la questione venga presa in considerazione per restituire alla comunità un plesso che, se ripristinato, garantirebbe un miglior servizio.