L’unico ginecologo è prossimo alla pensione. Il sindacato Nursind denuncia la carenza di personale nella struttura e chiede all’Asp di intervenire anche sul problema della manutenzione delle ambulanze 118 presso punti convenzionati troppo distanti
CARIATI – Il Consultorio di Cariati, attivo all’interno del presidio ospedaliero “Vittorio Cosentino”, è carente di personale infermieristico, ostetrico, di operatori socio sanitari e del medico ginecologo. Tra qualche mese, potrebbe rischiare la chiusura. L’importante servizio, attualmente, è tenuto in vita dall’unico Ginecologo che andrà in pensione nel giugno 2023. La denuncia è del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, segreteria territoriale di Cosenza, che nella giornata di ieri ha protocollato una missiva indirizzata ai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza (commissario straordinario Antonello Graziano, direttore sanitario, responsabile Risk Management Governo clinico e dell’Area Farmaceutica ospedaliera e territoriale).
I sindacalisti Nicodemo Capalbo e Roberto Mazzuca sottolineano che il Consultorio di Cariati è una struttura familiare che offre servizi-socio sanitari integrati con figure multidisciplinari in risposta alle problematiche psicologiche e sessuali, dedica degli spazi per le donne immigrate e i loro bambini, assiste donne in maternità. Come tutti i Consultori, anche quello di Cariati si occupa di prevenzione-diagnosi di tumori femminili. Un servizio indispensabile, quindi, cui afferiscono non solo i cittadini di Cariati, ma di tutto il Basso Jonio e della provincia di Crotone.
«Con l’attuale dotazione di personale sanitario – scrivono i responsabili del Sindacato ai vertici dell’Asp – a breve non si riuscirà ad assicurare uno standard assistenziale minimo e si arriverà ad un rischio chiusura del servizio». Parte dunque dalla Segreteria territoriale la richiesta alla Direzione Generale Asp di ripristinare una dotazione organica sufficiente (medica, paramedica e socio sanitaria) al fine di garantire la normale attività di gestione del servizio e di prevenzione.
Sempre ieri, con un’altra richiesta, la stessa Nursind di Cosenza ha fatto presente all’Asp le difficoltà organizzative che la postazione 118 di emergenza territoriale presenta, riguardo la gestione e manutenzione del mezzo. «Risulta che i mezzi di soccorso, massimo due ambulanze – scrivono i sindacalisti Nursind – vengono spesso inviati in manutenzione e lavaggio sanitario presso i Punti convenzionati dell’Asp di Cosenza, con sede a Castrovillari o Trebisacce o altri luoghi. Tali Punti distano dalla postazione 118 di Cariati circa 90 km». Un viaggio troppo lungo, se si considera che il mezzo, anche solo per un lavaggio sanitario, “impiega” in termini di tempo, tra andata e ritorno e lavoro da effettuare, circa 3 ore, generando una grave carenza mezzi sanitari sul territorio di Cariati. Sono mezzi salvavita – rimarcano Capalbo e Mazzuca – che purtroppo, stante alle notizie apprese, sguarniscono un territorio che si estende dal mare del Basso Jonio cosentino a Bocchigliero, nell’entroterra delle montagne Silane.
Anche su questa importante problematica, il sindacato chiede ai vertici Asp interventi concreti e suggerisce di stipulare una convenzione con Punti meccanici e autolavaggi presenti sul territorio di Cariati.
Maria Scorpiniti