CariatinRete si unisce all’appello dell’associazione “Capodanno in Paradiso” contro la disuguaglianza territoriale, lanciato in occasione della Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada. Vita e sviluppo
CARIATI – «Si faccia il ponte, ma contestualmente si costruisca la nuova SS106 e quanto serve perché tutta la Calabria abbia la stessa dignità e le stesse possibilità di vita e di sviluppo». Nell’imminenza delle celebrazioni per la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, previste per il 20 novembre, il presidente dell’organizzazione di volontariato Capodanno in Paradiso, Antonio Trento, lancia un forte appello per rivendicare il diritto di avere una Statale 106 più sicura, contro la disuguaglianza territoriale e l’emarginazione della fascia ionica.
«Noi calabresi lo sappiamo molto bene – dice – perché lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno con la fuga dei nostri giovani in cerca di futuro, con i viaggi della speranza in cerca di salute e con l’enorme carico di inefficienza dei pubblici servizi che rende spesso amara la vita, soprattutto ai soggetti più svantaggiati. È tempo di dare una svolta a 180 gradi – continua Trento – e pretendere equità e ridistribuzione di opportunità, infrastrutture, lavoro, sviluppo. La Calabria deve crescere tutta insieme armonicamente, e non morire sulle strade, deve crescere non come un corpo deformato dove alcuni organi crescono a dismisura e altri rimangono rachitici, producendo colpevoli ed insopportabili sofferenze al posto di armonia e bellezza di cui la nostra terra non è avara».
Per Trento, l’affermazione del ministro Matteo Salvini al TG1 sul ponte sullo stretto fa inorridire, poiché – a dire del Ministro – questa nuova infrastruttura non collegherà la Calabria e la Sicilia, ma Palermo a Berlino. «Salvini dice la verità – sostiene il presidente di Capodanno in Paradiso – ma solo la parte tirrenica della Calabria godrà i benefici di quel collegamento (se si riscoprirà che davvero è fattibile… ), mentre il resto della regione continuerà a soffrire e morire sulla Statale 106. Facciamo appello e sosterremo in tutti i modi il presidente Roberto Occhiuto, perché impedisca questa ulteriore, ingiusta emarginazione dell’area ionica».
Di recente anche Papa Francesco – prosegue Trento – nel messaggio finale ai giovani economisti e change-makers provenienti da tutto il mondo, ha affermato che “l’inquinamento che uccide non è solo quello dell’anidride carbonica, ma anche la disuguaglianza che inquina mortalmente il nostro pianeta”. La Calabria ha dunque il diritto di chiedere l’azzeramento delle vittime della strada – conclude Antonio Trento – e di fermare quella che molti definiscono la “strage di stato” con l’inserimento, nella prossima legge di bilancio, delle somme necessarie ad iniziare la nuova Statale106, come il Ministro ha annunciato che avverrà per il ponte sullo stretto.