Da un’infanzia difficile vissuta con sei fratelli nel centro storico al successo: “Se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti”
CARIATI – La storia di vita toccante ed edificante di Lina Siciliano, trascorsa con i sei fratellini tra i vicoli del centro storico e poi in una casa famiglia di Cosenza, raccontata con grande emozione dalla stessa attrice cariatese, ospite nei giorni scorsi presso la sala convegni del Museo civico del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati nell’ambito della programmazione culturale natalizia. La giovane attrice è protagonista del pluripremiato film “Una femmina” del regista Francesco Costabile, proiettato al termine dell’incontro organizzato dal delegato al centro storico Aldo Fortino. Il film, uscito nel 2022, è vincitore di due Globi d’oro per il miglior esordio e la miglior attrice protagonista; ispirato alla storia di Maria Concetta Cacciola e Giusy Pesce, tra le prime donne testimoni di giustizia ribellatesi alla ‘ndrangheta, è tratto dal libro inchiesta “Fimmine ribelli” di Lirio Abbate sulle donne vittime di violenza all’interno dell’organizzazione mafiosa; presentato in anteprima internazionale al Festival di Berlino 2022, ha ricevuto due candidature ai David di Donatello 2022 come miglior regista esordiente e miglior sceneggiatura adattata. Ha vinto la quarantesima edizione del Festival di Annecy Cinéma Italien, i premi per il pubblico e la miglior interpretazione per Lina Siciliano.
Nel corso dell’incontro, sono intervenuti il vicesindaco Antonio Arcuri e Pino De Lucia della cooperativa Agorà Kroton, mentre la responsabile del Mumam Assunta Scorpiniti ha dialogato con l’attrice che ha inaugurato una nuova serie di incontri culturali del museo, “Storie di Vita”, necessari a comprendere la complessità del presente – ha affermato Scorpiniti – le condizioni umane e i fenomeni che accadono, dando voce a chi li vive.
Lina Siciliano, nel suo racconto, ha ripercorso la sua infanzia difficile trascorsa a Cariati, il legame forte con i fratelli e quella “rabbia” che ha saputo trasformare in determinazione e desiderio di riscatto, proprio come Rosa, la protagonista di “Una femmina“, simbolo delle donne ribelli ai codici violenti delle famiglie di ‘ndrangheta. “Il mio passato non mi piaceva – ha affermato l’attrice – ma guardare i mostri in faccia mi ha reso la donna che sono oggi, sono riuscita a trarre il bene dalle cose negative. E se ci sono riuscita io, possono farlo tutti. Nel film ho voluto lanciare un messaggio alle donne, affinché si ribellino e riescano a sconfiggere la mentalità delle famiglie criminali e patriarcali, e siano libere di scegliere. Ci vuole tanto coraggio – ha concluso – ma anche tanta solidarietà tra noi donne”. Lina Siciliano ha ricevuto una targa da parte dell’Amministrazione comunale.
MARIA SCORPINITI