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CARIATI – DISSESTO FINANZIARIO: CRESCENTE CHIEDE LUMI

La consigliera di minoranza, a sette anni dalla dichiarazione di dissesto, vuole sapere dall’Osl la reale situazione debitoria dell’ente

 CARIATI – Sono trascorsi quasi sette anni (era il 13 settembre 2016) da quando la prima Amministrazione comunale a guida Filomena Greco deliberò la dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. Da allora, nel Comune di Cariati, si è insediato l’Organo Straordinario di Liquidazione (OSL), una triade di commissari nominati nel novembre dello stesso anno dal Presidente della Repubblica, con il compito di quantificare l’indebitamento pregresso e adottare tutti i provvedimenti per liquidare i creditori. Tutto il lavoro avrebbe dovuto concludersi entro cinque anni, ma, a quanto pare, i commissari liquidatori sono ancora lì, pagati con i soldi dei cariatesi.

A sollevare la questione è la consigliera di minoranza del gruppo “Cariati in Movimento”, Maria Crescente, che l’11 gennaio scorso ha presentato una richiesta formale al Comune di Cariati per conoscere lo stato dei pagamenti effettuati  dall’OSL in favore dei numerosi creditori, in esecuzione della procedura del dissesto finanziario. La richiesta nasce – puntualizza la consigliera – dalla considerazione che, essendo trascorsi più di cinque anni dalla dichiarazione del dissesto, questo deve ritenersi chiuso per decorrenza dei termini.

Crescente, pertanto, chiede di conoscere la reale situazione finanziaria in cui versa attualmente il Comune e, in particolare, se i numerosi creditori sono stati soddisfatti o vi sono ancora pendenze. «È inaccettabile – incalza – che, pur essendo trascorsi i cinque anni dalla dichiarazione del dissesto, i tre commissari liquidatori continuano il loro mandato con sostanzioso compenso a carico dei cariatesi!»

La richiesta di notizie sullo stato di salute della finanza comunale, secondo la consigliera di minoranza, è di fondamentale importanza anche in vista della prossima consultazione elettorale di primavera . «I Cariatesi sono stanchi – dice – di ricevere bollette per servizi scarsamente resi, e anche se è giusto e doveroso pagare le imposte, è deprimente costringere le persone a lunghe file per bollette spesso duplicate e già pagate. Il caro bollette che si è abbattuto sull’intero territorio nazionale – conclude – nel nostro Comune è un’ulteriore nota dolente che si potrebbe evitare con una oculata e sana amministrazione».

MARIA SCORPINITI

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