Non si pacano le polemiche sul plesso chiuso nell’agosto 2021. La replica del Comitato al sindaco Russo: “Abbiamo ricevuto solo risposte evasive, siamo preoccupati per la sicurezza e l’idoneità dei locali provvisori”
CROSIA – Il Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo di Crosia Sorrenti replica alle affermazioni del sindaco Antonio Russo sulla vicenda della scuola dell’infanzia, chiusa dall’agosto 2021 per consentire gli interventi di adeguamento sismico e ripristino della sicurezza dell’edificio. A scanso di equivoci, i genitori precisano che il Comitato non fa politica, né si lascia strumentalizzare da nessuno, ma ha come unica preoccupazione quella di garantire il diritto allo studio dei propri figli e, soprattutto, che ciò avvenga in luoghi sicuri e idonei.
Il Comitato asserisce, inoltre, che i quesiti contenuti nell’esposto dell’1 febbraio scorso, inoltrato a tutte le Autorità interessate, al Sindaco e agli Uffici comunali, non hanno avuto risposta. «Avevamo chiesto di sapere una data entro cui i lavori sul plesso di Sorrento sarebbero stati ripresi e date non ne abbiamo avute – affermano i genitori – come pure di conoscere la data entro cui questi lavori sarebbero stati ultimati. Abbiamo anche preteso di sapere se i locali in cui attualmente si svolgono le attività didattiche rispettano le normative di legge in tema di sicurezza e agibilità, e anche qui risposte non ne abbiamo avute».
Ciò che sta a cuore alle famiglie è l’idoneità dei locali provvisori che attualmente ospitano le sezioni dell’infanzia: l’ex asilo parrocchia Sacro Cuore, l’edificio comunale asilo nido La Chiocciola e i locali della parrocchia San Francesco d’Assisi. Il Sindaco avrebbe dovuto rassicurare i genitori che non esistevano criticità per quanto riguarda la sicurezza, l’idoneità e l’agibilità delle tre strutture provvisorie adibite a scuola, invece – incalzano i genitori – solo una risposta evasiva, che preoccupa ancora di più.
Il Comitato, a questo punto, confida nell’intervento immediato di tutte le Autorità cui è stato indirizzato l’esposto, al fine di avere risposte chiare sulla sicurezza, l’idoneità e l’agibilità delle aule provvisorie, sull’inizio dei lavori, ancora fermi, della scuola di Sorrento e, infine, sulla data di ultimazione dell’intervento strutturale.
La vicenda della scuola dell’infanzia di Sorrenti nei giorni scorsi ha innescato una vivace polemica politica, che ha trascinato dentro anche un sacerdote. I consiglieri di minoranza hanno accusato il sindaco Russo di avere zittito con fare arrogante, nel corso di una riunione con i genitori, il parroco di San Francesco d’Assisi don Claudio Cipolla, che nel suo oratorio ospita quattro sezioni del plesso chiuso. Secondo Russo, invece, si sta cercando di strumentalizzare un particolare di poco conto, poiché si è trattato di semplice disappunto esternato al parroco presente all’incontro del 26 gennaio scorso, mentre si tace su un fatto gravissimo accaduto la stessa mattina, di cui il Comune non ha alcuna responsabilità “ma è parte lesa e offesa”. Quel giorno, presso la sede della scuola dell’infanzia ubicata nell’oratorio di don Claudio, i bambini delle quattro sezioni sono stati “ammassati” in una sola aula in quanto il parroco avrebbe requisito in modo “illegittimo” tre delle quattro aule per utilizzarle ad attività parrocchiali. Tutto ciò – dice Russo – mettendo a rischio la sicurezza e la salute dei minori. Il giorno successivo, i bambini non sono andati a scuola e i genitori hanno denunciato l’accaduto alla locale stazione dei carabinieri.
Per quanto riguarda i ritardi nei lavori, il Sindaco dichiara che sono stati causati da sospensioni e varianti tecniche in corso d’opera, ma dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno scolastico. Di tutto questo – conclude Antonio Russo – è stato informato il Comitato dei genitori nella riunione del 26 gennaio scorso. Sulle presunte criticità dei locali utilizzati ad aule didattiche, il Comune ha già avviato le opportune verifiche.
di Maria Scorpiniti (fonte “Il Quotidiano del Sud” – 8 febbraio 2023)