L’intervento tampone dei mesi scorsi non ha risolto il problema che sta mettendo in ginocchio da tempo la marineria cariatese. Crescente: “Pronti ad azioni forti”
CARIATI – Da qualche giorno a Cariati i grossi pescherecci sono fermi, intrappolati all’interno del porto. Non è una novità, e il motivo è noto: l’insabbiamento eccessivo dell’imboccatura ha creato una vera e propria penisola di sabbia e impedisce ai pescatori di andare a lavorare. Un problema che va avanti da anni e che, a lungo andare, sta mettendo in ginocchio una categoria già provata dalle stringenti norme europee e, negli ultimi tempi, dal caro carburante. Urge una soluzione definitiva anche perché, a quanto pare, a nulla è servito l’intervento tampone del giugno scorso, di livellamento dei fondali proprio in prossimità dell’imboccatura; le recenti mareggiate invernali hanno fatto la loro parte e il problema si è ripresentato a distanza di pochissimo tempo in tutta la sua gravità. I pescherecci di una certa stazza, attualmente, sono bloccati all’interno dell’infrastruttura; le piccole imbarcazioni, invece, riescono ad uscire, seppure con molta difficoltà.
Un’emergenza nell’emergenza, se si considera che questi lavoratori del mare hanno alle spalle le famiglie, per cui un fermo non programmato avrà inevitabilmente ripercussioni economiche su di esse.
Sono in molti a ritenere che le istituzioni dovrebbero intervenire in fretta, anche sotto forma di sostegno economico per andare incontro a queste famiglie. Anche perché il problema non sarà di immediata soluzione, basti pensare alle lungaggini burocratiche che hanno dilatato i tempi di inizio lavori del giugno scorso, finanziati con 100 mila euro dalla Regione Calabria tramite l’assessore regionale alla pesca Gianluca Gallo, al quale si erano rivolti nel febbraio 2011 i pescatori cariatesi, esasperati dal fatto che non potevano più entrare ed uscire agevolmente dal porto. Il finanziamento è stato poi affidato dalla Regione al Flag “Borghi Marinari dello Ionio”, guidato da Cataldo Minò, che ne ha curato le fasi di appalto, cantierizzazione e realizzazione dei lavori.
Ricordiamo che lo stesso assessore Gallo, giunto a Cariati in occasione dell’inizio dei lavori, aveva assicurato la sua disponibilità a venire incontro alle esigenze della marineria cariatese in merito ai finanziamenti utili a migliorare la fruibilità del porto, ma il Comune o il Flag – aveva precisato – avrebbero dovuto presentare progetti ad hoc. «Sul rilancio dei porti e per la pesca non abbiamo problemi di risorse» – aveva aggiunto l’Assessore regionale.
Dal punto di vista politico, registriamo la presa di posizione della consigliera comunale di minoranza, Maria Crescente, che parla di un’intera categoria mortificata che sta pagando il prezzo della mancata soluzione del problema, insieme agli imprenditori che fanno del mare l’orgoglio di un intero paese. «I pescatori e i cariatesi – afferma Crescente – non meritano le continue prese in giro, le troppe parole e i finti proclami di chi ha costruito, attraverso promesse puntualmente disattese, il proprio consenso elettorale. Qualche giorno fa, sono stata al fianco dei pescatori in una riunione, così come ero con loro al sit-in dello scorso martedì pomeriggio. Sono pronti a qualsiasi protesta e io sarò al loro fianco».
(MARIA SCORPINITI)