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CARIATI – LA SINDACA CHIEDE I MEDICI CUBANI

Almeno due dottori per riavviare l’ospedale Vittorio Cosentino, ma c’è bisogno anche un nefrologo, due tecnici di laboratorio, un infermiere, un radiologo e molto altro. I Comitati informano di nuovi sopralluoghi

CARIATI – Due medici cubani, un nefrologo per il reparto dialisi e il potenziamento del laboratorio analisi con due tecnici e un infermiere per la sala prelievi dei pazienti esterni e per le urgenze, utilizzando la graduatoria aperta. È solo una parte delle richieste contenute in una lettera che il sindaco Filomena Greco ha inviato nei giorni scorsi a Roberto Occhiuto, presidente della Giunta Regionale nonché commissario straordinario per l’attuazione del Piano di Rientro dal debito sanitario calabrese. La richiesta è stata indirizzata anche al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari, al commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Antonello Graziano, e al direttore gestione Tecnico Patrimoniale.

La lettera fa seguito al confronto che il Primo cittadino ha avuto con il personale attualmente presente nella struttura sanitaria. In attesa del reinserimento del Vittorio Cosentino nella rete ospedaliera e delle opere necessarie al potenziamento della sanità territoriale, occorre rafforzare i servizi esistenti di un radiologo (attualmente è stato richiamato a lavorare un medico in pensione), e di strumentazioni di diagnostica per immagini ormai indispensabili, come la Tac (promessa dall’Asp, i cui lavori per l’installazione sono tuttora in corso), una risonanza magnetica e un ecografo per le urgenze e i pazienti esterni. Nella missiva, inoltre, la Greco chiede la riqualificazione del pronto soccorso rafforzando l’attuale Punto di primo intervento, in modo da garantire le emergenze urgenze che, una volta stabilizzate, possono essere inviate agli ospedali qualificati.

Il Primo Cittadino chiede, inoltre, che siano modificati gli spazi presenti nell’astanteria del Pronto Soccorso per il trattamento e l’osservazione dei pazienti che possono essere seguiti in loco; la riconversione della Rsa medicalizzata in reparto (geriatria), che di fatto eroga già una forma di sanità assistita, con raddoppio dei posti da recuperare, eventualmente, dal reparto Covid. E ancora, la realizzazione di un day-surgery per piccoli e medi interventi di chirurgia, contribuendo a ridurre i tempi di attesa, anche in virtù del fatto che la sala operatoria è nuova e che non mancano gli spazi per la degenza giornaliera. «Sono proposte di semplice attuazione – conclude Greco – senza costi eccessivi e di rapida esecuzione». Proposte che, come si spera, possano essere accolte dai vertici della Regione Calabria e dell’Asp.

Intanto, sul fronte del reinserimento del Vittorio Cosentino nella rete ospedaliera, in attesa della modifica del DCA n.64 in base al quale verranno stabiliti i posti letto per acuti e la riapertura del Pronto soccorso per la gestione dell’emergenza/urgenza, i Comitati Uniti non abbassano la guardia e registrano ulteriori passi in avanti. L’ultimo, lunedì scorso, con il sopralluogo all’interno del presidio cariatese dei tecnici della Regione Calabria per valutare i lavori di adeguamento dei locali al piano terra e gli spazi per l’istallazione del nuovo mammografo. Per quanto concerne la prevenzione e la medicina territoriale, invece, nei giorni scorsi i tecnici ministeriali hanno effettuato un altro sopralluogo per la valutazione del Terzo Piano. «Ci hanno chiuso l’ospedale un pezzettino per volta – affermano i rappresentanti dei Comitati in lotta per il Vittorio Cosentino – e un pezzettino per volta lo riapriremo». (M.S.)

 

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