PER UNA POLITICA EUROPEA DI SOCCORSO, ACCOGLIENZA E ASILO
Come Responsabile del Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati e Presidente dell’Associazione APS PoeMARE – Poesia, Arti e Culture, di cui mi faccio portavoce, e soprattutto come cittadina, ADERISCO CON CONVINZIONE, anche se non posso esserci, ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CHE SI STA SVOLGENDO A CUTRO, organizzata dal Tavolo Asilo e Immigrazione, dalla Rete 26 Febbraio, dalle Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso, dalle reti locali della Calabria, dall’AOI e da tante altre organizzazioni locali e nazionali. Lo scopo della manifestazione è quello di esprimere indignazione per la strage di migranti che si è consumata nel mare di Steccato di Cutro e solidarietà alle famiglie delle vittime. Le associazioni denunciano “la drammatica assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo. Questa mancanza obbliga chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rischiare la vita”. Oggi è stata ritrovata la 74ma vittima: una bambina di circa 6 anni che non ha certamente colpa della mancanza di aggiornamento, riforma o applicazione delle norme europee in materia di asilo e migrazione. Ma come si fa a ignorare il fatto che TUTTI, MA SOPRATTUTTO I BAMBINI, HANNO DIRITTO ALL’ACCOGLIENZA UNIVERSALE, COME DETTANO LE CARTE INTERNAZIONALI? Ma davvero un provvedimento come 30 anni di carcere agli scafisti può fermare l’arrivo dei migranti? Non siamo di fronte a un fenomeno o un’emergenza, MA A UN MOVIMENTO UMANO DI ENORME PORTATA, CHE NON SI ARRESTERA’. Cosa si aspetta, allora, a cambiare le politiche migratorie in Italia e nell’Unione Europea? Basta stragi, basta strutture di accoglienza sovraccariche (e sempre grazie ai volontari, agli organismi di soccorso, ai comuni e a tanti cittadini dei luoghi d’approdo che si adoperano all’inverosimile per salvare e accogliere)… basta morti nel Mediterraneo. Il nostro mare non deve essere un cimitero, ma il mare dell’incontro e soprattutto il mare della vita. E tutte le persone hanno il diritto di vivere. In sicurezza e con dignità. (Assunta Scorpiniti).
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