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CORIGLIANO ROSSANO – MORTI IN OSPEDALE: DOMANI SIT-IN DI PROTESTA AL GIANNETTASIO PER CHIEDERE GIUSTIZIA

Promosso dal movimento La Base di Cosenza. Saranno presenti anche i genitori di Eugenio Bisogni, il 29enne scomparso il 15 marzo in circostanze ancora da chiarire

 CORIGLIANO ROSSANO – «La morti in ospedale sono morti di Stato». Ad asserirlo è il movimento civico “La Base Cosenza” che per la giornata di domani, sabato 1 aprile, alle ore 10, ha promosso un sit-in di protesta nei pressi dell’ospedale “Nicola Giannettasio”, nell’area urbana di Rossano, sull’onda del clamore suscitato dalla scomparsa del 29enne Eugenio Bisogni Plastina, avvenuta lo scorso 15 marzo dopo ore di attesa in Pronto soccorso e in circostanze ancora da chiarire. Scenderanno in piazza, insieme agli attivisti di La Base, i rappresentanti della società civile e dei comitati di cittadini a tutela della salute, ma anche i familiari del giovane Eugenio.

«Come possiamo ritrovarci vittime nei luoghi preposti alla cura e alla preservazione delle nostre vite? – sono le perplessità che provengono da La Base – Ce lo stiamo ancora domandando e ce lo chiediamo da troppo tempo, per Eugenio, per Marta, per tutte le persone calabresi morte a causa di un diritto negato. Quando non esiste il diritto alla salute è direttamente minacciato il diritto alla vita. Non vogliamo più vedere esistenze spezzate – proseguono – non vogliamo più veder disseminate famiglie distrutte. Il Governo ha fallito e continua a volerci polmone economico di privati e di altre regioni con un piano di rientro che ha lasciato solo strutture vuote e malasanità, mentre la Regione continua a mantenere i propri equilibri sui potentati della sanità privata. Siamo stanchi delle morti in ospedale, vogliamo giustizia per le vittime».

Dal collettivo cosentino parte forte, dunque, una richiesta di giustizia e dignità per i familiari delle persone decedute, ma anche per tutelare la vita e il diritto alla salute e alle cure di tutti i cittadini, affinché non ci siano altri morti “nelle mani di uno Stato assente”. Gli attivisti, invocando la fine di quello che definiscono un “disastro” domani mattina faranno sentire in piazza la loro voce “per Eugenio e per tutte le vittime della malasanità”. (M.S.)

 

 

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