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SANITÀ – «WATERS SOSTIENE ANCORA LA BATTAGLIA PER RIAPRIRE CARIATI»

L’incontro a Bologna degli attivisti con il cofondatore dei Pink Floyd

CARIATI – «Roger Waters continua a sostenere la nostra battaglia per la riapertura dell’ospedale di Cariati. È stato emozionante incontrarlo di persona nel backstage, a conclusione del suo concerto live all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dopo averlo incontrato da remoto attraverso le proiezioni del docufilm “C’era una volta in Italia, Giacarta sta arrivando” che racconta lo sfascio della sanità italiana e calabrese». Questo il commento a caldo degli attivisti delle Lampare che venerdì scorso, insieme al regista del docufilm Federico Greco, hanno incontrato a  Bologna il leader e cofondatore dei Pink Floyd in una delle tappe di “ This Is Not a Drill”, il nuovo tour mondiale del grande artista.

Al termine del concerto, i rappresentanti del movimento hanno avuto la possibilità di incontrare Waters in un’atmosfera cordiale. «Roger con noi è stato molto affettuoso – affermano dalle Lampare – ha confermato la sua vicinanza alla causa che stiamo portando avanti ormai da diversi anni. Questo ci dà ulteriore forza – concludono – per continuare la nostra battaglia in favore della sanità pubblica a Cariati, in Calabria e in tutta Italia!»

Roger Waters, al suo arrivo in terra emiliana, è stato salutato da uno striscione con la scritta “Hospital Cariati: thanks and greets our friend Roger Waters” che gli “amici” delle Lampare, tra cui alcuni residenti a Bologna, avevano fatto appendere all’ingresso dell’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, dove il cantautore e musicista britannico doveva esibirsi.

Il leader dei Pink Floyd, insieme a Gino Strada e altri personaggi di fama internazionale, è tra i protagonisti di “C’era una volta in Italia. Giacarta sta arrivando” dei registi Federico Greco e Mirko Melchiorre che racconta la vicenda di “un manipolo di ribelli” di Cariati, i quali, in piena pandemia, decidono di occupare l’ospedale pubblico chiuso ingiustamente nel 2010 dal Piano di rientro regionale. La storia è intervallata dalle analisi di esperti e giornalisti sui motivi che hanno portato allo sfacelo il Sistema Sanitario Nazionale, tra i più efficienti del mondo.

La mobilitazione dei cittadini di Cariati e del Basso Jonio cosentino contro l’ingiusta chiusura del presidio ospedaliero, sostenuti da un Comitato formato da gruppi e movimenti, tra cui Le Lampare, ha avuto una svolta definitiva dopo il clamoroso appello di Waters: «Riaprite l’ospedale di Cariati subito», che ha portato la questione all’attenzione dei media internazionali.

Da allora, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha preso impegni precisi: Cariati riaprirà insieme a Trebisacce e Praia a Mare, con un Pronto Soccorso e 30 posti letto per acuti. Entro maggio – per come ribadito qualche giorno addietro dallo stesso Governatore in Consiglio Regionale – ci sarà la modifica del Decreto 64 dell’ex commissario Scura, necessaria per inserire il “Cosentino” nella rete ospedaliera regionale, poi si procederà spediti verso la riapertura. Intanto, dall’Asp di Cosenza, nei mesi scorsi sono arrivati nel presidio cariatese due nuovi ecografi e la Tac.

Ricordiamo che il movimento Le Lampare, protagonista dell’occupazione dell’ospedale, è in corsa per le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio prossimi, con candidato a sindaco di Cariati il suo portavoce Mimmo Formaro.

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 30 aprile 2023)

Lo striscione a Casalecchio di Reno

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