Corsa a tre per la carica di sindaco: Mimmo Formaro, Cataldo Minò e Saverio Greco. La campagna elettorale ha attirato un grande interesse nei cittadini
di Maria Scorpiniti
CARIATI – Aria di festa ieri sera, con tanto di musica dal vivo, al termine dei comizi delle tre liste in corsa a Palazzo Venneri, conclusivi di una campagna elettorale partita con i migliori auspici, ma che cammin facendo ha assunto toni aspri e duri. I candidati della lista Insieme, con Cataldo Minò sindaco, hanno parlato in via Bari, quelli delle Lampare con Mimmo Formaro in zona Madonnina, mentre “L’Alternativa c’è”, con candidato Saverio Greco, ha scelto la piazza del Municipio, nel centro storico.
Questa campagna elettorale è stata seguita con molta attenzione dalle migliaia di cariatesi che vivono all’estero o nel Nord Italia, dai tanti turisti, proprietari di seconde case, che da più di un trentennio d’estate frequentano la cittadina. La speranza, da parte di tutti, è che con la nuova amministrazione non si ripetano più le criticità nell’erogazione dei servizi essenziali che hanno contrassegnato in maniera negativa le ultime stagioni balneari.
Dai palchi, tantissimi buoni propositi, promesse e proposte per aggredire i problemi e risolverli, dissesto finanziario permettendo, con lo sguardo sempre puntato alle grandi questioni, come la necessaria riapertura dell’ospedale e la riqualificazione del porto turistico e peschereccio, inclusa la definitiva soluzione del grave problema dell’insabbiamento.
Sembra avere le idee chiare il candidato a sindaco di Insieme, Cataldo Minò, consulente finanziario e presidente Flag, ex amministratore, che vuole creare occasioni di sviluppo e migliorare la vivibilità dei luoghi, avendo un’attenzione particolare alla categoria dei pescatori. «In merito al dissesto finanziario – ha detto – è necessario il riaccertamento dei debiti fino al 31 dicembre 2022 che, secondo dati ufficiali, ammontano a più di 35 milioni di euro». Dati che preoccupano ma non spaventano, forte di una squadra di persone – a suo dire – competenti e con esperienza amministrativa, tra cui Francesco Cicciù e Luigi Forciniti dell’attuale maggioranza, Maria Crescente e Alda Montesanto della minoranza.
Carico di idee e buoni propositi anche il candidato de “L’Alternativa c’è”, l’imprenditore Saverio Greco, che vorrebbe prendere il testimone della sorella Filomena con una lista quasi completamente rinnovata, ad eccezione del fidatissomo Antonio Arcuri e dell’attuale assessore Sara Bianco. Sulle criticità delle ultime stagioni balneari, l’avvocato Greco, che in passato è stato anche vicesindaco del Comune di Cariati, ha parlato di “boicottaggio” del corretto funzionamento a danno della raccolta differenziata e dell’impianto fognario. Anche in questa tornata elettorale, come nel 2016 e nel 2018, ha preso impegni precisi sulla questione sanità: «Aspettiamo che il presidente Occhiuto mantenga la sua promessa di riapertura del Cosentino, ma sappiamo che ha dei limiti. Noi faremo la nostra parte, siamo pronti a sopperire ciò che la Regione non metterà nell’ospedale».
La scelta di Cicciù e Forciniti di candidarsi con Minò, è stata ritenuta da Saverio Greco il classico “salto della quaglia” da parte di chi avrebbe manifestato una evidente “incapacità” ad amministrare il paese. In particolare – a parere del candidato dell’Alternativa C’è – Francesco Cicciù che nella Giunta Greco è stato vicesindaco, assessore e presidente del consiglio.
Critiche che hanno portato il giovane avvocato a difendersi dai palchi: «Vi ho retto il sacco in momenti difficilissimi – ha incalzato Ciccù – e ho continuato a farlo per senso di responsabilità; oggi penso invece che sarebbe stato più opportuno staccare la spina, anziché assistere agli ultimi mesi di gestione scellerata».
Nel tritacarne sono finiti anche i ragazzi delle Lampare, conosciuti a livello mediatico per le loro battaglie in favore della riapertura dell’ospedale di Cariati. Hanno rispedito al mittente ogni accusa, tra cui quelle di aver sfruttato la battaglia per fare campagna elettorale e di aver presentato la lista grazie alle firme di alcuni componenti dell’Alternativa. «Noi siamo quelli dell’ospedale, quelli che da 15 anni lottano per i diritti – ha ricordato Mimmo Formaro – queste cattiverie sembrano quelle della volpe quando non arriva all’uva», invitando gli elettori a mandare a casa chi ha portato il comune in dissesto o chi ha dimostrato di non aver saputo amministrare, e assicurando, in caso di vittoria, di riportare il paese alla normalità. «Con la coerenza e la credibilità che ci contraddistingue – ha detto ancora Formaro – ci poniamo davanti ai cariatesi per la fiducia più importante. Per la sanità pubblica, per una Cariati costruita sui bisogni e sulla concretezza piuttosto che sulle favole».
Calato il sipario sui comizi, oggi finalmente la giornata di silenzio e di riflessione prima del voto.