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A CARIATI GLI STUDENTI RICORDANO GINO STRADA

Al “Mazzone” incontro con Simonetta Gola, moglie del fondatore di Emergency. Formaro ha esaltato la determinazione dell’attivista: “Un esempio”. Il sindaco Minò: “Gli intitoleremo una via o una piazza”

CARIATI – «Con il comitato Le Lampare ci siamo sentiti molte volte e credo che Gino sia stato un faro per loro nella battaglia per l’Ospedale di Cariati, hanno la stessa determinazione e un modo di rapportarsi che può essere di tutti». Sono alcuni passaggi del commosso intervento di Simonetta Gola, moglie di Gino Strada e direttrice della Comunicazione di Emergency, che ieri ha incontrato gli studenti delle classi quarte del locale Istituto di Istruzione Superiore presso l’aula magna dell’ITI “Mazzone”. Al centro dell’incontro, moderato dalla docente Isabella Cosentino, cui hanno partecipato gli attivisti delle Lampare e Luigi Scalise, volontario del gruppo Emergency di Catanzaro, il libro di Strada pubblicato postumo, “Una persona alla volta”, edito da Feltrinelli e curato dalla stessa Gola.

In apertura, dopo i saluti della dirigente scolastica Sara Giulia Aiello, è intervenuto il sindaco Cataldo Minò che ha annunciato l’intenzione dell’Amministrazione comunale di intitolare a Gino Strada una piazza o una via cittadina, per come richiesto mesi addietro da Le Lampare.

Il volume – è stato detto – racconta la motivazione che ha ispirato la missione umanitaria del fondatore di Emergency, ma è anche una riflessione sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute e alla cura. Nel libro, la narrazione delle esperienze che hanno condotto Gino Strada in Paesi lontani, come l’Afghanistan o il Sudan, dove ha operato creando ospedali e salvando vite.

Al capitolo 29, il racconto della vicenda dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, di cui Strada era venuto a conoscenza quando venne chiamato a Crotone per dare una mano nel periodo della pandemia. Avrebbe voluto riaprirlo con i suoi medici, ma non glielo hanno permesso, esprimendo il suo rammarico con l’espressione che è più facile aprire un ospedale a Kabul anziché in Calabria.

Nel corso dell’incontro, Mimmo Formaro delle Lampare ha ricordato la vicinanza manifestata da Gino Strada alla battaglia, intrapresa in piena pandemia, per chiedere la riapertura dell’ospedale chiuso. «Abbiamo occupato l’ospedale per 8 mesi – ha affermato – e Gino ci ha dato una grande forza, ricordo ancora la sua prima telefonata, mi tremavano le gambe dall’emozione. In quel periodo, abbiamo dovuto affrontare diversi cambi di commissari e di governatori, mentre i cittadini calabresi chiedevano a gran voce la nomina di Strada a commissario della sanità. Quando stavamo per mollare, fu proprio Gino a darci la forza – ha ricordato emozionatissimo – sono le persone come lui che dobbiamo prendere da esempio, è riuscito a costruire ospedali in zone di guerra e in regimi dittatoriali. Sul suo esempio – ha concluso Mimmo Formaro – andiamo avanti in difesa del diritto alla vita, alla pace, all’istruzione, convinti che la lotta paga». Al termine, Simonetta Gola ha risposto ai numerosi quesiti e alle curiosità degli studenti.

Maria Scorpiniti (Il Quotidiano del Sud – 27 maggio 2023)

 

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