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CARIATI – RILANCIARE IL TURISMO CON I MARCATORI IDENTITARI Il Progetto regionale dei Mid presentato al Museo civico

Lenin Montesanto: “Basta con albe e tramonti, facciamo Conoscere la Calabria che il mondo non si aspetta”

CARIATI – La Calabria non è la regione più bella del mondo e non può competere nel mercato globale dei turismi continuando a convincere il resto del mondo di avere tramonti e albe, mare e montagne esclusivi. Serve fare economia con l’identità, considerare la cultura come strumento di sviluppo per aumentare la qualità della vita di residenti ed ospiti, investendo sui turismi e in particolare su quello esperienziale. Per far questo, occorrono nuove strategie di marketing territoriale che valorizzino i Marcatori Identitari Distintivi (MID), le tante unicità identitarie che potrebbero attirare un turismo di qualità per tutto l’anno.

È quanto emerso nel corso della presentazione del Progetto regionale dei Mid, nel cui ambito è stata elaborata una mappatura dei marcatori identitari della Calabria (in tutto 100), depositata alla Fondazione Calabria Film Commission, che ha restituito una prospettiva del tutto inedita e strategica della regione. L’evento, che ha ricevuto il consenso unanime da parte degli intervenuti, si è svolto giovedì scorso presso il Museo civico del Mare, dell’Agricoltura e della Migrazioni di Cariati, in continuità con le tappe dei giorni precedenti al Patire di Corigliano-Rossano e a Fuscaldo.

Ad introdurre e coordinare i lavori, la responsabile del Mumam Assunta Scorpiniti. Dopo i saluti del sindaco di Cariati, Cataldo Minò, presente insieme al presidente del Consiglio e delegata alla cultura Alda Montesanto e al consigliere delegato alle politiche per i turismi e marketing territoriale Antonio Scarnato, ha relazionato Lenin Montesanto, Program Manager della Cabina di Regia regionale sui Mid. Sono intervenuti il responsabile del Laboratorio di idee Neopolis Nilo Domanico, il direttore del Parco archeologico di Sibari e direttore della Direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma, i sindaci di Trebisacce Alex Aurelio e di Melissa Raffaele Falbo, il dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano Saverio Madera, Gianni Iaquinta della Cabina Regia sui Mid e, in video collegamento, il direttore di Ricerca dell’Istituto Chimica Composti Organometallici (ICCOM) del CNR Firenze Francesco Vizza.

Nel corso della sua relazione, Lenin Montesanto ha illustrato il metodo seguito e i criteri che hanno portato all’individuazione dei Mid, con la prospettiva di incentivare la capacità di trasformare in economia l’identità “nascosta sotto i nostri piedi”, ma anche come antidoto all’oicofobia diffusa.

«Il progetto serve a far toccare con mano quella che il presidente della Regione Roberto Occhiuto definisce la Calabria che l’Italia, il mondo e molti calabresi non si aspettano. – ha esordito – Serve prendere atto del fallimento delle politiche sperimentate per quasi mezzo secolo – ha continuato – avvitate attorno all’intoccabile cliché paesaggistico; serve una rottura epistemologica rispetto alla concezione della progettazione dei turismi, attraverso il management dell’identità, distinguendo, da una parte, investimenti in marketing territoriale e comunicazione strategica e, dall’altra, lo spreco milionario di risorse pubbliche in intrattenimento sociale per i residenti. Dobbiamo prendere esempio – ha concluso Lenin Montesanto – da quanti hanno già imboccato strade virtuose in merito, nella stessa Calabria, in Italia e nel mondo».

Secondo il direttore Demma, la cultura è anche esperienza, emozione, è una narrazione che serve a migliorare la vita delle comunità. «Il manuale sui MID – ha affermato il Direttore dei Musei della Calabria – scardina una serie di luoghi comuni, offre suggestioni e stimola la riflessione su dati anche conosciuti, ma che vanno oltre il dato grezzo. Il senso di tutto – ha concluso il dottor Demma – è lo sviluppo locale su base culturale che serve, al di là del discorso economico, ad innalzare la qualità della vita delle popolazioni locali».

(Maria Scorpiniti)

 

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