CARIATI – Li hanno intercettati lunedì mattina i Carabinieri, allertati dalla Polizia Ferroviaria, mentre percorrevano i binari di località Tramonti, una frazione a sud della marina di Cariati. Gli otto minori di nazionalità eritrea, sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa, erano stati trasferiti a Crotone ma, da quanto si è appreso, nel Centro di Accoglienza non sono mai entrati. Hanno pensato di fuggire a piedi, riuscendo ad arrivare con grande fatica, sotto il sole cocente, fino a Cariati, dove hanno trovato soccorso, solidarietà e accoglienza. L’operazione è stata condotta dal maggiore Marco Filippi del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, in collaborazione con l’équipe dei servizi sociali del Comune di Cariati e le forze dell’ordine locali. Dopo essere stati rifocillati, i profughi sono stati dapprima portati a Rossano per essere identificati e sottoposti a visite mediche; essendo minori non accompagnati, senza documenti (a Crotone, non erano stati schedati perché non erano mai entrati nel Centro), sono stati rimandati a Cariati e affidati alla tutela del Primo cittadino che aveva già trovato per loro una collocazione adeguata presso le suore del Centro Missionario di Santa Gemma.
Nonostante la disponibilità delle religiose ad accogliere i giovani profughi, la responsabile comunale dell’ufficio area alla persona, Francesca Forciniti, insieme alla coordinatrice delle assistenti sociali, Imma Abossida e al mediatore culturale Francesco Urso, hanno valutato eventuali condizioni di inserimento dei minori e hanno ritenuto opportuno trasferire i ragazzi nel Centro di accoglienza per minori richiedenti asilo (CARA) di Isola Capo Rizzuto.
Gli otto eritrei sono stati quindi accompagnati presso il Centro di accoglienza del Comune crotonese dal vicesindaco Maria Crescente e dalle forze dell’ordine. Prima di andare via, ad ognuno di loro sono state donate delle scarpe nuove. «Avevano i piedi piagati per i troppi chilometri percorsi sotto il sole, erano stremati e affamati – dichiara Maria Crescente – i minori non avevano con loro nessun documento, tranne un tesserino con un codice identificativo dello sbarco avvenuto qualche giorno fa a Lampedusa. Li abbiamo accolti e abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità; alla fine, dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni – conclude il vicesindaco di Cariati – li abbiamo accompagnati a Crotone in serata tardi, insieme alle forze dell’ordine, affidandoli alla Croce Rossa collegata al Cara».
Ad esprimere soddisfazione per come è stata affrontata l’emergenza è il sindaco Cataldo Minò, il quale ringrazia quanti, in vario modo, sono intervenuti. A livello comunale, le operazioni di soccorso sono state coordinate dal vicesindaco Crescente, coadiuvata dagli assessori Francesco Cicciù e Tommaso Critelli.
Il complesso apparato dei servizi sociali, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e le forze dell’ordine, nelle ultime ore è intervenuto su un altro caso di disagio sociale, a sostegno di un anziano con problemi di varia natura che da più giorni sostava nel Pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Cosentino. Gli operatori, allertati dai carabinieri, sono intervenuti prontamente e hanno trovato all’uomo un’idonea collocazione.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 30 agosto 2023)