Legambiente Nicà, dopo lo sversamento di percolato dello scorso 22 giugno: “Non spegneremo i riflettori sulla vicenda”
SCALA COELI – L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, con una nota, interviene in merito alla criticità ambientale segnalata dal Circolo Legambiente Nicà a seguito della fuoriuscita di percolato dalla discarica di rifiuti speciali non pericolosi in località Case Pipino, comune di Scala Coeli, avvenuta lo scorso 22 giugno. L’Autorità sollecita gli Enti competenti ad attuare tutte le contromisure idonee ai fini della messa in sicurezza del corpo idrico superficiale del fiume Nicà, degli affluenti, in particolare il torrente Patìa/Cacciadebiti, e della circolazione idrica sotterranea.
L’Autorità di Bacino chiede anche «ogni documento tecnico e amministrativo utile a comprendere l’entità della criticità ambientale, eventuali interventi già attuati e quelli di prossima attuazione, al fine di aggiornare il quadro conoscitivo delle pressioni ambientali nell’ambito del Piano di Gestione delle Acque redatto dall’Autorità di Bacino Distrettuale». Infine, chiede informazioni in merito ad eventuali sopralluoghi e rilievi tecnici previsti per la verifica e/o il controllo dello stato dei luoghi, rendendosi disponibile a fornire il supporto tecnico necessario.
Per il circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, i riflettori sulla vicenda della discarica di Scala Coeli rimangono sempre accesi e l’attenzione del territorio è massima. «In risposta alla nostra segnalazione dello scorso 25 luglio – affermano da Legambiente – riguardante i lavori eseguiti nel greto del torrente Patia/Cacciadebiti e nel fiume Nicà in seguito allo sversamento di percolato, l’Autorità di Bacino prende atto della criticità ambientale segnalata ed invita gli enti competenti ad attuare tutte le necessarie contromisure per la messa in sicurezza. Il circolo Nicá e la Legambiente tutta – continua l’associazione ambientalista – unitamente al territorio, alle altre associazioni, alla gente che ama la nostra terra, alle istituzioni, non spegnerà i riflettori su questa vicenda. Attendiamo fiduciosi che si faccia chiarezza, la gente ha il diritto di sapere cosa ha provocato la fuoriuscita di quella enorme quantità di percolato nel fiume».
Il Circolo Nicà ricorda che quel territorio vive di agricoltura zootecnica e di turismo e chiede la chiusura della discarica situata nella valle del Nicá, poco distante dal mare Jonio, con la conseguente bonifica dell’intera area. «Il territorio – conclude Legambiente – va liberato definitivamente da un’opera che non solo non ha portato alcun beneficio alla popolazioni, ormai stanca di subire continui scippi, ma ha deturpato in maniera irreversibile la bellezza della Valle, con chissà quali danni futuri all’ambiente ed alla salute».