La figura di Giuseppe Savoia per rimarcare l’importanza, per una testata giornalistica come “Il Quotidiano del Sud”, di avere corrispondenti locali che sappiano fare, con responsabilità, il giornalismo dei territori. Un ruolo che Savoia, giornalista di lungo corso scomparso prematuramente nel dicembre 2021, ha vissuto a pieno per circa un trentennio, dando voce alla sua Rossano ed a un intero territorio. È uno degli aspetti emersi durante la presentazione del libro “La Sila Greca tra Storia e Feudalità” di Franco Emilio Carlino, edito da ConSenso publishing, che si è svolta presso la sala convegni del palazzo nobiliare “Madre Isabella De Rosis”, nel centro storico di Rossano; libro che l’autore ha voluto dedicare proprio alla memoria di Giuseppe Savoia.
«Sono qui per rendere omaggio ad un collega e testimoniare come Giuseppe interpretasse il suo lavoro», ha affermato il direttore responsabile del Quotidiano, Rocco Valenti, ospite dell’evento, ricordando il giornalista scomparso e la sua costante presenza sulla carta stampata per dar voce al territorio. «In 30 anni di attività – ha aggiunto – ha vissuto la fatica e l’evoluzione del lavoro dei corrispondenti locali, a partire dalla dettatura degli articoli al telefono ai fax e alla più recente rivoluzione tecnologica con la diffusione dei computer e dei collegamenti telematici più veloci tramite e-mail».
Il Direttore ha poi voluto sottolineare l’impegno dei corrispondenti, di coloro cioè – ha detto – che tradizionalmente in Calabria svolgono quest’attività contemporaneamente alla loro professione principale e, nonostante ciò, molti di loro sono passati alla storia. Quindi ha precisato: «Non partecipavo ad un’iniziativa pubblica da tempo, ma ho subito accettato l’invito di Carlino perché ha dedicato la sua opera al giornalista Savoia e, inoltre, per essere testimone del suo impegno per il territorio, incarnando la figura di un ottimo corrispondente». Il direttore Valenti ha infine voluto rilevare la sua stima verso un giornalista «che faceva il suo lavoro con amore, una persona generosa, un professionista che difendeva il suo territorio con una fierezza ammirevole».
La relazione principale dell’evento, introdotto e coordinato dalla giornalista Antonella Balestrieri, attuale corrispondente del “Il Quotidiano del Sud” per Corigliano Rossano, è stata tenuta da Franco Filareto, storico e saggista rossanese che ha curato la prefazione del volume, tra l’altro zio di Savoia. «Il testo di Carlino ci fa rivivere i momenti positivi del Feudalesimo nella Sila Greca, durato cica sette secoli – ha ricordato il prof. Filareto – e si sofferma sulle criticità di una società in cui tutta la ricchezza terriera era di proprietà esclusiva di pochi privilegiati feudatari, tra cui i principi Ruffo, Sforza, Spinelli; i marchesi Malena; i duchi Marzano, Saluzzo, Sanseverino, Compagna; i conti Sangineto; i baroni Caponsacco, Mandatoriccio, Toscano, Spinelli, Labonia. La fine del sistema feudale, sancita dall’avvento della Repubblica italiana (1946) e dalla Costituzione (1948), ha abrogato i titoli nobiliari, incompatibili con il principio fondamentale dell’eguaglianza tra tutti i cittadini. Oggi, nobiltà e feudalesimo sono il mesto ricordo del passato». Il libro di Carlino – a parere del prof. Filareto – non dovrebbe mancare sullo scrittoio della classe dirigente del territorio, perchè conoscere il territorio in cui si vive è alla base della programmazione di un’economia autopropulsiva locale.
Infine, è intervenuto l’autore per ricordare la sincera amicizia che lo ha legato a Savoia, tanto da dedicargli questa nuova opera; poi ha illustrato a grandi linee i contenuti del volume, diviso in 17 paragrafi, uno per ogni Feudo della Sila Greca, (Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Corigliano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano, Scala-Coeli, Terravecchia). «Sono 17 microstorie – ha detto lo scrittore Franco Carlino – che vanno a completare le mie precedenti pubblicazioni su Rossano e il circondario. Il saggio si propone di dare ordine a quella che è stata la storia feudale di questo territorio, a volte poco conosciuta, integrandola con quanto già proposto in precedenza. Lo scopo – ha concluso – è di valorizzare le risorse storiche del nostro territorio che va dal Crati a Fiumenicà, attraversato da tante civiltà la cui presenza è ancora palpabile e può costituire un volano di sviluppo».
La presentazione del libro di Carlino, tra l’altro socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e membro del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano, è avvenuta alla presenza di un pubblico attento e qualificato, nonché dei familiari di Giuseppe Savoia.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 28 ottobre 2023)