CARIATI – Terzo, partecipatissimo momento di presentazione sullo Jonio cosentino della nuova misura regionale “Yes I Start Up”, riservata alle donne senza limiti di età. L’evento territoriale, coordinato dal comunicatore strategico Lenin Montesanto, si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Chiriàci, sede del Museo del mare, dell’agricoltura e delle migrazioni (Mumam), nel cuore del centro storico.
Ad aprire i lavori, la direttrice del Mumam Assunta Scorpiniti, che ha sottolineato come nella cittadina sia sempre esistita una cultura imprenditoriale femminile, così come dimostrano la storia e le immagini raccontate nel museo. È seguito il saluto del sindaco Cataldo Minò, il quale ha plaudito all’importante misura regionale ed ha evidenziato come la difficoltà di accesso al credito e la differenza del costo del denaro al Sud continuino a rappresentare degli ostacoli allo sviluppo imprenditoriale.
Ma è stata Katia Gentile a sancire l’impegno della Regione nel sostenere questa straordinaria opportunità di auto impiego femminile. Secondo la consigliera regionale, presidente della VI Commissione Agricoltura, turismo, commercio, politiche giovanili, “Yes I Start Up Donne” rappresenta un cambio di passo culturale, una svolta sulla capacità di spesa regionale impressa dall’azione di governo del presidente Occhiuto. Complimentandosi con l’assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese, la rappresentante della Regione si è impegnata a rendere non episodica questa opportunità e ad individuare le risorse per confermare la misura già per il 2024.
«Mi farò interprete e promotrice di tutto questo – ha annunciato Katia Gentile – coinvolgendo, assieme alla Regione, l’Ente Nazionale per il Microcredito e tutti i centri anti-violenza presenti in Calabria. Tra i valori aggiunti di Yes I Start Up Donne, quello, forse più nobile, di riuscire a dare dignità attraverso il lavoro a tutte quelle donne fragili che hanno subito violenze di ogni tipo. Tirare fuori da queste donne un’idea di impresa – ha concluso – significherebbe porre le basi di un loro riscatto esistenziale prima che sociale ed economico».
Interessante anche l’intervento di Antonello Rispoli del Microcredito, secondo cui occorre finanziare solo idee e percorsi che meritano, una scelta forse impopolare – ha precisato – ma che si sta dimostrando essere quella giusta per rafforzare la forza competitiva delle imprese calabresi. Yes I Start Up Calabria, da cui deriva l’ultimo strumento nato per le donne, è un modello consolidato, studiato e replicato per la prima volta in altre regioni italiane.
«Bisogna evitare che anche una sola donna venga usata per iniziative di facciata, destinate ad implodere ai primi colloqui. – ha rimarcato Lenin Montesanto – Serve consapevolezza e determinazione da parte delle stesse donne, di tutte le età, che devono difendere le loro idee e i loro progetti, nonché il diritto all’autonomia e alla parità soprattutto – ha concluso – con i propri fidanzati, mariti, fratelli, con le proprie famiglie e in generale con quanti dimostrino una intollerabile allergia a scelte indipendenti e di rilancio imprenditoriale della propria vita».
Anche la Chiesa, rappresentata da don Gaetano Federico, parroco della Cattedrale, si è dichiarata favorevole ad appoggiare queste misure che contribuiscono a far emergere la vocazione sociale delle donne, le quali, secondo Enza Greco, assessore alle attività produttive e commercio del comune di Crucoli, devono però essere accompagnate in tutte le fasi del progetto. Finalmente – ha aggiunto Domenico Nigro Imperiale, presidente di Confcommercio Jonio-Pollino – si va nei territori per parlare di sostegno alle idee di impresa, privilegiando gli incontri faccia a faccia.
Un’iniziativa da replicare anche a Melissa, ha esordito Raffaele Falbo, sindaco del centro crotonese, per divulgare misure di questo tipo e mettere in campo imprese in grado di far diventare la proposta del turismo esperienziale una fonte di reddito permanente.
Infine Filomena Greco, già sindaco di Cariati e responsabile del locale Coordinamento Donne, ha accennato all’importanza della formazione per le aspiranti imprenditrici, a prescindere dall’accesso al contributo finanziario. «Le donne devono riscoprire la loro forza e recuperare maggiore consapevolezza – ha asserito – devono avvertire l’esigenza di cambiare mentalità nell’approccio al lavoro e alla concezione del loro ruolo sociale, culturale ed economico. La Regione – ha concluso Greco – mette a loro disposizione uno strumento senza precedenti, che non può essere sottovalutato o disperso». Per ulteriori informazioni, è attivo il numero whatsapp 351.5619721. (M.S.)