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CARIATI – IL FINTO “ASSESSORE” AI DOMICILIARI Il 36enne di Terranova da Sibari aveva tentato di truffare un sacerdote facendosi consegnare del denaro

Arrestato dai Carabinieri in flagranza di reato

CARIATI – È agli arresti domiciliari il 36enne di Terranova da Sibari che nei giorni scorsi si era finto assessore comunale per truffare un sacerdote di Cariati. L’uomo, gravemente indiziato dei fatti, è un pregiudicato già noto alle Forze dell’ordine, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza. Il 17 novembre scorso era stato posto in arresto e associato al Carcere di Castrovillari, a disposizione del Pubblico Ministero titolare delle indagini. Il Gip Biagio Politano, nel convalidare il fermo, ha deciso poi di applicare la misura degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Terranova da Sibari, insieme all’obbligo del braccialetto elettronico.

 I FATTI

Il 16 novembre scorso, di buon mattino, il sacerdote vittima della truffa ha ricevuto sulla sua utenza cellulare una telefonata insolita in cui l’interlocutore, che diceva di chiamare dal Comune, esponeva il caso di un giovane di Cariati che si trovava bloccato in Germania e aveva bisogno di denaro per far rientro in Calabria.

Il sacerdote, intuendo la truffa, ha preso tempo asserendo che avrebbe dovuto interfacciarsi prima con l’economo della parrocchia. Subito dopo, sono arrivati due messaggi whatsapp dallo stesso numero, in cui l’uomo, spacciandosi per un assessore comunale, ha chiesto la somma di un biglietto di bus per questo fantomatico ragazzo che doveva rientrare dalla Germania, da elargire tramite bonifico istantaneo e fornendo un Iban, impegnandosi al rimborso tramite il Comune.

A questo punto, il sacerdote ha chiesto un appuntamento al finto assessore per la consegna dei soldi, agevolando così i carabinieri della locale Stazione, guidata dal maresciallo Luca Di Santo, al quale si era rivolto, e contattando anche il vero assessore del Comune di Cariati che era all’oscuro di tutto e che, a sua volta, ha denunciato il fatto che qualcuno utilizzasse il suo nome a scopo di truffa.

LE INDAGINI E L’ARRESTO

Dopo ulteriori contatti telefonici, il sacerdote è riuscito a prendere tempo e a concordare l’appuntamento nei locali parrocchiali per il giorno successivo. Il finto assessore, nell’occasione, ha specificato che a ritirare il denaro avrebbe mandato una terza persona.

Intanto i Carabinieri di Cariati e quelli della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal procuratore Alessandro D’Alessio, avevano già avviato tutti gli approfondimenti investigativi del caso. Dalle indagini, è risultato che il vero Assessore non aveva intrapreso alcuna iniziativa per sollecitare l’elargizione di denaro, né si era mai assunto l’onere di reintegrare i soldi versati. Da ulteriori accertamenti sull’utenza telefonica che aveva contattato il sacerdote, è stato appurato che si trattava di un pregiudicato con precedenti di polizia, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza, e che per questa ragione non avrebbe potuto neanche raggiungere il comune al confine con la provincia di Crotone. Il 36enne risultava infatti gravato da numerosi precedenti di polizia per i reati contro il patrimonio, tra cui una truffa analoga ai danni di un altro parroco in provincia di Trento, perpetrata solo qualche mese addietro.

Dal quadro indiziario è emerso chiaro il raggiro nei confronti della vittima, per cui i Carabinieri hanno proceduto al fermo e all’arrestato dell’uomo che si era presentato dal sacerdote e aveva ritirato la busta con la somma concordata. L’accusa, che ha portato alla convalida dell’arresto, è di tentata truffa aggravata ai danni di un sacerdote, falsa presentazione di identità, violazione dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

L’episodio dimostra come l’attenzione del Carabinieri del Reparto Territoriale e della Procura sia alta nel contrastare le truffe, quasi sempre architettate da soggetti senza scrupoli nei confronti delle persone più vulnerabili della società.

 Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 24 novembre 2023)

 

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