Nello scontro frontale è stata gravemente ferita una giovane donna. La vittima, alla guida di un’auto rubata, aveva forzato l’alt dei carabinieri
CARIATI – È stata posta sotto sequestro, in attesa dell’autopsia, la salma di Salvatore Clemente Amato, il 44 di Crotone che nella tarda mattinata di ieri ha perso la vita nel terribile incidente stradale sulla Statale 106 jonica, all’ingresso nord del centro abitato di Cariati. Il violento impatto frontale è avvenuto nei pressi dello svincolo per il porto, al km 303,100, e non ha lasciato scampo all’uomo che è morto sul colpo e che, da quanto si è appreso, procedeva a velocità sostenuta su una Opel Corsa risultata rubata in Puglia, a Taranto.
Sull’altra auto, una Ford Fiesta, viaggiava in direzione opposta M.L., una 28enne residente a Corigliano Rossano, rimasta suo malgrado coinvolta. La giovane donna, di professione chef, ha riportato ferite gravissime per cui ieri, dopo i primi soccorsi ricevuti nel Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cariati, dai sanitari ne hanno disposto il trasferimento in elisoccorso presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, dove tuttora versa in prognosi riservata.
Sulla dinamica dell’incidente, che gli inquirenti in queste ore stanno cercando di ricostruire con esattezza, si sa che l’Amato, nei pressi di Mandatoriccio, non si era fermato ad un posto di blocco dei Carabinieri e da lì aveva iniziato la sua folle fuga lungo la SS106, impattando anche con un’altra auto in transito a Mandatoriccio, zona Castello Flotta, con a bordo un giovane del luogo, rimasto apparentemente illeso. Un inseguimento a velocità elevata per sfuggire ai militari, dunque, che ha avuto il suo tragico epilogo a Cariati, in zona porto.
Ieri sul posto, oltre i sanitari, per una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente e i rilievi del caso sono giunti immediatamente i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, gli uomini di Anas, gli agenti della Polizia Stradale e i vigili del fuoco. Per alcune ore, il traffico sulla statale 106 ha subito dei rallentamenti. Le indagini sono condotte a ritmo serrato dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano guidati dal colonnello Gianmarco Filippi, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.
Il fatto ha scosso l’intera cittadina. Al di là delle responsabilità personali, che a quanto pare in questo caso ci sono, questo ennesimo incidente stradale sulla SS106 riporta alla ribalta l’annoso problema della pericolosità di un’arteria conosciuta da tutti come la strada della morte. In passato lo stesso tratto è stato infatti teatro di altri gravi incidenti, anche mortali. Solidarietà e cordoglio alle famiglie coinvolte sono stati espressi, nella stessa giornata di ieri, dall’organizzazione di volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”.
Maria Scorpiniti