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CARIATI – OCCHIUTO AL TRENTENNALE DI ROCCO TRENTO: «FU UN ERRORE CHIUDERE IL COSENTINO»

«Presto il nuovo Pronto soccorso». Rassicurazioni anche per l’Ospedale di Comunità

«L’ospedale di Cariati è in un certo qual modo una creatura di Rocco Trento e credo che oggi sarebbe felice se potesse vederlo risorgere. È stato un errore chiuderlo e se ci sarà di nuovo l’ospedale a Cariati il merito non è della politica, ma della comunità. Mi ha colpito molto il fatto che i cittadini considerano l’ospedale come una parte importantissima del loro territorio e della loro vita. Se oggi ci sono investimenti importanti, il merito è tutto loro». Sono le parole del presidente della Regione Calabria, nonché commissario ad acta per la sanità, Roberto Occhiuto, risuonate martedì scorso, tra gli applausi del pubblico, nel Teatro comunale di Cariati dove è intervenuto all’incontro “Tutela della salute: un diritto e un impegno” organizzato in ricordo dell’onorevole Rocco Trento a trent’anni dalla scomparsa. L’autorevole esponente del Partito Socialista, nel suo ruolo di assessore alla sanità della Regione Calabria, negli anni ’90 elaborò il primo piano sanitario rimasto in vigore sino al 2003. A questo è seguito il Piano di rientro del 2010 che ha cancellato 18 ospedali e un decennio disastroso di commissariamento. Fino al 2023, con la nuova programmazione che vede reinseriti nella rete ospedaliera regionale Cariati, Trebisacce e Praia a Mare.

Nel corso dell’incontro, coordinato dal giornalista Marco Lefosse, Mario Martina, memoria storica della sanità in Calabria, già dirigente regionale ed esperto in programmazione sanitaria anche all’epoca di Trento, ha ricordato l’autorevolezza, le idee innovative e la capacità di vedere oltre dell’onorevole cariatese.

Anche il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, ne ha ricordato il valore politico ed umano, passando poi ad illustrare il lavoro svolto finora dall’Azienda per far sì che nei prossimi mesi possano essere riattivati sullo Jonio cosentino gli ospedali di Cariati e Trebisacce. Su Cariati, Graziano ha assicurato che entro fine anno apriranno il Pronto soccorso, i cui lavori sono in fase di ultimazione, e un reparto con 20 posti letto. Arriveranno, inoltre, altri medici cubani (due  sono già arrivati ad agosto) e, dopo la Tac e i due ecografi, finalmente il mammografo.

Nel suo saluto al presidente Occhiuto, il sindaco di Cariati Cataldo Minò, anche a nome di tutti i primi cittadini del territorio presenti, ha esordito: «Fino a qualche tempo fa le nostre richieste di aiuto sono cadute nel vuoto. Cariati è un paese di frontiera, siamo carenti di servizi – ha affermato – i Lea qui non vengono soddisfatti. L’ospedale Vittorio Cosentino non era assolutamente da chiudere, siamo fiduciosi di rivedere presto aperto il nostro ospedale».

Alla fine, ha preso la parola il figlio di Rocco Trento, Leonardo, per ripercorrere gli anni in cui è stata decisa l’ingiusta chiusura dell’ospedale anche per mancanza di una rappresentanza politica autorevole, come suo padre. Infine ha proposto a Minò di conferire la cittadinanza onoraria al presidente Occhiuto.

Nell’occasione, il Presidente ha illustrato quella che ha definito una “rivoluzione” nel governo della sanità calabrese. Dalla scelta dei manager “migliori”, senza guardare all’appartenenza politica, come Licia Petropulacos, che ha costruito la sanità emiliana, Antonello Graziano, storicamente di sinistra, Lucia Di Furia, che governava tecnicamente la sanità nelle Marche. «Come dicono i cinesi – ha ironizzato – non è importante di che colore sia il gatto, ma che mangi i topi». Una sanità, dunque, non più terreno di scontro dei partiti.

«Quando ho scelto di fare il presidente – ha confessato – avrei potuto dire al Governo di nominare un altro come commissario per la sanità, invece ho voluto metterci la faccia per tentare di risolvere i problemi». Quindi l’elenco di quanto realizzato in due anni di consiliatura. A cominciare dai conti. «Abbiamo chiuso i bilanci di Aziende che non chiudevano bilanci da 12 anni. – ha detto – Sappiamo che per i cittadini questo è poco importante, ma se i conti non sono in ordine, poco si può fare». Poi un cenno alla fusione del Pugliese Ciaccio con il Mater Domini di Catanzaro, all’attivazione della facoltà di Medicina all’Unical di Cosenza, allo sblocco dei lavori dei nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo e Gioia Tauro, all’arrivo dei medici cubani. «Sono soddisfatto – ha aggiunto – anche se ho la percezione che ci sia ancora tanto da fare per garantire il diritto alla cura che i calabresi ancora non hanno».

 RIFORMA DEL 118

«Quando mi sono insediato, alcune postazioni del 118 non avevano neanche la connessione internet» – ha affermato Occhiuto, annunciando di aver riformato il 118. Già dalle prossime settimane, le postazioni per l’emergenza urgenza saranno più performanti, anche se questo – ha aggiunto – è ancora poco rispetto a quello che c’è da fare per risollevare un sistema distrutto da 12 anni di commissariamento.

CONCORSI

Sui concorsi, Occhiuto ha detto di averli centralizzati, con commissioni formate da persone che vengono da fuori per evitare spinte clientelari. I medici che operano in Calabria sono eccellenti, ha ribadito, rammaricandosi quando la Magistratura «arresta dieci medici a Locri o quando al vincitore di un concorso mandano buste con proiettili per non farlo presentare». Con l’aiuto di tutti, il Presidente è convinto di riuscire a cambiare le cose e, al termine della legislatura, di poter restituire ai calabresi un sistema sanitario migliore di quello attuale.

ATTREZZATURE

80 milioni di euro. Questa la cifra che il commissario ad acta Occhiuto ha trovato al suo insediamento per l’acquisto di Tac, risonanze, mammografi, ecografi. In questo tempo, le aziende hanno proceduto ad acquistare quelle attrezzature, anche utilizzando i fondi del PNRR, che serviranno pure per le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità.

IL FUTURO DELL’OSPEDALE DI CARIATI

Nel 2010 in Calabria sono stati chiusi 18 ospedali. Il Presidente ha ribadito che Cariati non andava chiuso, altri invece sì. Per lui, l’assistenza sanitaria non è solo l’ospedale, c’è l’assistenza territoriale che, quando funziona, evita il ricorso continuo ai pronto soccorso. È su questo che occorre puntare. Nel 2010 – ha spiegato – l’errore non fu tanto di chiudere alcuni ospedali, ma di non trasformare queste strutture in presidi di prossimità. «Mi chiedono dappertutto di aprire ospedali – ha affermato – quando invece ciò che mancano davvero sono i presidi di assistenza territoriale per evitare di ingolfare gli ospedali. A Cariati, oltre l’ospedale, abbiamo deciso di realizzare un Ospedale di Comunità che darà risposte ai bisogni di salute dei cittadini. Qui ho assunto un impegno e l’ho mantenuto».

Poi una tirata d’orecchie ai vertici dell’Asp Cosenza sui lavori del Pronto Soccorso, che avrebbero dovuto essere ultimati per settembre: «Spero a breve di inaugurare il nuovo Pronto Soccorso. Sono contento che sia arrivata la Tac, a breve ci sarà anche il mammografo, sono arrivati già due medici cubani e altri ne arriveranno. Il merito di tutto questo – ha ripetuto infine – non è del presidente della Regione, è dei cittadini di Cariati e del loro protagonismo»

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 14 dicembre 2023)

 

 

 

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