Il Direttore generale Asp Cosenza rassicura sulla riattivazione dell’Ospedale. Pronto soccorso entro fine anno e investimenti per Casa della Salute e Ospedale di comunità
CARIATI – Il futuro della sanità calabrese, cosentina e cariatese passa dalla telemedicina, cioè dal monitoraggio da remoto dei malati cronici, ma anche da una riorganizzazione capillare dei servizi e dall’implementazione della medicina territoriale. Sulla fascia ionica, al netto del costruendo mega ospedale della Sibaritide, per volontà del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto riaprono due ospedali erroneamente chiusi nel 2010: il Chidichimo di Trebisacce e il Vittorio Cosentino di Cariati. Importanti novità riguardano Cariati, il cui presidio ospedaliero è destinatario – a detta dello stesso presidente Occhiuto e di Antonello Graziano, direttore generale dell’Asp di Cosenza – di ingenti investimenti strutturali, di risorse umane e materiali.
La conferma si è avuta, nei giorni scorsi, nel corso dell’evento “Tutela della salute: un diritto e un impegno” organizzato nel teatro comunale in ricordo dell’onorevole Rocco Trento a trent’anni dalla scomparsa, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il Governatore della Calabria e il dg Asp Graziano. Occhiuto, anche nel suo ruolo di commissario ad acta regionale per la sanità, ha annunciato l’apertura imminente del nuovo Pronto soccorso, i cui lavori si sarebbero dovuti concludere i primi di ottobre, e di un reparto con 20 posti letto per acuti; arriveranno, inoltre, altri strumenti diagnostici, come il mammografo, che vanno ad aggiungersi alla Tac di ultima generazione e ai due ecografi già operativi.
A Cariati, anche Antonello Graziano è stato generoso di buone notizie. A partire dai conti della sua Asp, finalmente a posto. «Abbiamo approvato il bilancio consuntivo e quello preventivo – ha detto – che ha avuto l’ok del Revisore dei conti. Un fatto inusuale – ha commentato – erano oltre 10 anni che all’Asp di Cosenza non veniva approvato un bilancio». Ciò ha permesso pagare i creditori e di chiudere il 2022 con un avanzo di 2 milioni e 400 mila euro, di assumere quasi mille persone e stabilizzare 350 unità tra infermieri, medici, operatori socio sanitari. Non solo. «Abbiamo in corso una serie di attività concorsuali per le figure apicali delle strutture complesse – ha continuato – abbiamo bisogno di persone di fiducia che possano dare le gambe alla nostra idea di sanità».
Nel teatro comunale, tuttavia, c’era molta attesa per le dichiarazioni del massimo esponente Asp sul futuro dell’ospedale cittadino. Che sono arrivate puntuali, fugando ogni ombra di dubbio. «Il Vittorio Cosentino, per volontà del presidente Occhiuto – ha asserito senza tentennamenti il dottore Graziano – è inserito nella nuova rete ospedaliera regionale come Ospedale di Zona disagiata con 20 posti letto di Medicina, un servizio di oncologia e cardiologia, una branca chirurgica e un Pronto soccorso con 5 posti tecnici, che per fine anno sarà operativo. Nella struttura, inoltre, sono già presenti tutte le branche specialistiche». Sempre nel Cosentino, sono previsti una Casa della Salute e un Ospedale di Comunità, secondo il DM n.77/2022 sui nuovi modelli per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e il Dca n.197 del 12 luglio scorso di programmazione della rete territoriale. «Su Cariati abbiamo investito molto – ha considerato Graziano – qui avrete tutto: la medicina territoriale e l’ospedale».
Infine, ricordando di aver messo mano anche sull’emergenza urgenza con la novità del numero unico 112, già attivo a Catanzaro ed entro febbraio nel resto della Calabria, Graziano ha riconosciuto nella determinazione del presidente Occhiuto il merito di questi primi risultati: «È la politica del fare, dopo 12 anni disastrosi di commissariamento. In Calabria non abbiamo mai avuto 60 ambulanze nuove e una politica assunzionale di tale portata». Ambulanze dotate di strumentazioni tecnologicamente avanzate, con ecografi multidisciplinari collegati alle stazioni del 118 per consentire agli operatori sanitari, attraverso l’intelligenza artificiale, di fare diagnosi a distanza. Questa rivoluzione, nell’imminente futuro – ha concluso il Direttore Asp – farà superare il concetto di Guardia Medica ed eviterà il ricorso continuo dei pazienti ai Pronto soccorso anche per patologie curabili a domicilio.
di Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 19-12-2013)