L’iniziativa, inserita nel Programma museale 2424, è in collaborazione con il Flag-I Borghi Marinari dello Jonio e l’IIS Cariati
Il mare, che abbraccia la nostra Calabria, ed è fonte di bellezza, di vita e di lavoro, più che mai ha bisogno di rispetto, di conoscenza e di racconto. Da quest’idea, e dall’esigenza di proporre esperienze lavorative legate alle peculiarità del territorio, è partito, presso il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MuMAM) di Cariati, il Laboratorio Didattico “Storie di Vita di Mare”, inserito nel programma museale 2024 e in un più ampio progetto, intitolato “Andando per mare”, condiviso con il Flag – I Borghi Marinari dello Ionio”, che prevede anche altre attività e laboratori.
L’iniziativa ha coinvolto, nel primo di tre incontri, le classi terze del liceo scientifico “Stefano Patrizi” dell’I.I.S. Cariati, diretto da Sara Giulia Aiello, con cui il Museo ha da tempo avviato una proficua collaborazione, in questo caso nell’ambito dei percorsi di Orientamento Formativo guidati da docenti appositamente formati dal MIM.
A tenere il laboratorio “Storie di Vita di Mare” è il pescatore professionista Giuseppe Paturzi, erede di una storica famiglia della pesca e capitano della motobarca “Litorale”; dopo la presentazione da parte del Direttrice del Museo Assunta Scorpiniti, che organizza le attività, il giovane pescatore, sul filo dei temi “Il mare dentro”, “Pesca ieri e oggi”, “Vivere il mare”, ha raccontato all’attentissima platea di studenti, la sua storia, il suo amore per il mare, la sua scelta di vita dopo gli studi superiori, le modalità di un lavoro a suo dire “appassionante, nonostante le difficoltà”.
Ne è emerso un quadro interessante quanto inaspettato del mestiere del pescatore che oggi, su moderne e sicure imbarcazioni, utilizza strumenti digitali e tecnologie, ma che ha bisogno anche delle antiche sapienze marinare, acquisite attraverso le generazioni, per raccogliere la sfida quotidiana con il mare, non solo per via delle intemperie, ma per le leggi restrittive, i pregiudizi e la disinformazione sulla pesca e sul pescato, che a volte “mettono in dubbio la millenaria relazione tra l’uomo e il mare”.
Il racconto, arricchito da immagini e filmati, si è rivelato affascinante anche per quel che riguarda il contatto diretto con l’elemento naturale e la sua bellezza (“assistiamo alle corse dei delfini che seguono le nostre barche e rinnoviamo ogni mattina l’emozione dell’alba che sorge sul mare”) e, inoltre, per la scelta ambientalista: Paturzi, come altri pescatori della marineria di Cariati, prima ancora della legge “Salvamare” del 2022, ha attrezzato la sua imbarcazione per il recupero e la differenziazione dei rifiuti depositati sui fondali, che vengono poi smaltiti in porto.
Al termine dell’incontro, che ha previsto anche la visita guidata al museo, gli studenti liceali, con l’apporto del pescatore in pensione Antonio Alterino, hanno potuto cimentarsi nel lavoro di costruzione delle reti da pesca, attività in cui i pescatori di Cariati sono veri maestri.
MuMAM Comunicazione – Museo Civico Cariati