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CARIATI – PROVENTI STRADALI, LA MINORANZA CHIEDE LUMI Le perplessità del gruppo consiliare Le Lampare

CARIATI – Riflettori puntati, ancora una volta, sui proventi derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada. A sollevare le perplessità sull’argomento è il gruppo consiliare di minoranza Le Lampare, partendo da una delibera di Giunta, la n.155 del 29 settembre 2023, che ha stabilito quanto l’Ente potrebbe incassare nel 2024 dalle sanzioni amministrative per le violazioni del CdS, qualcosa come circa 650mila euro, al netto della somma accantonata a titolo di Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, in cui però non vi è traccia. Il Fondo è uno strumento contabile introdotto dallo Stato per evitare che i Comuni creino debiti e serve ad evitare l’utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione. Non prevedere la cifra in questo Fondo – secondo Le Lampare – crea i presupposti per un futuro debito che, unendosi all’attuale, peserà sulle spalle dei cittadini.

«Lo scorso 25 gennaio – puntualizzano dal Gruppo consiliare – è stata pubblicata la Determina n.5 della Comandante della Polizia Municipale in cui si certifica che il Comune, per il 2023, ha incassato solo 350 mila euro dalle multe, smentendo l’Amministrazione che aveva previsto un introito di un milione e cinquanta mila euro, una somma – vanno avanti – che ci aveva preoccupati e per la quale a novembre abbiamo richiesto l’accesso agli atti, ottenendo, per il medesimo periodo, due cifre non coincidenti. Una differenza tra previsione di incasso e quanto effettivamente incassato che è stata argomento dei nostri interventi in Consiglio e a mezzo stampa».

Il Gruppo auspica, pertanto, che vengano considerati gli incassi reali delle multe e l’accantonamento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, come disposto dalla normativa vigente. Nell’eventualità che quest’ultimo non dovesse essere inserito in Bilancio o venisse sottodimensionato, i consiglieri delle Lampare annunciano di voler interessare la Corte dei Conti e le autorità preposte. «Siamo fortemente preoccupati per la gestione delle casse comunali e per il bilancio – concludono –  temiamo un secondo dissesto non solo per la presenza di qualche amministratore esperto e responsabile in dissesto, ma anche per le azioni amministrative che abbiamo denunciato e che continueremo a contrastare». (M.S.)

 

 

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