Nel 29esimo anniversario della morte del Servo di Dio che presto diventerà Beato
CARIATI – Sabato scorso, in occasione del 29esimo anniversario del ritorno alla casa del Padre di don Alessandro Vitetti, sacerdote della diocesi di Rossano Cariati di cui è in corso il processo di beatificazione, l’arcivescovo Maurizio Aloise ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica nella concattedrale San Michele Arcangelo di Cariati. La partecipazione alla funzione di moltissimi fedeli di Cariati e Cirò, paese nativo del sacerdote “maestro di anime”, attesta l’affetto verso una figura il cui ricordo è ancora vivo in quanti lo hanno conosciuto. In prima fila, il sindaco di Cariati, Cataldo Minò, il vicesindaco Maria Crescente, il presidente del Consiglio Alda Montesanto e l’assessore Valentina Acri Arcudi.
Alla funzione hanno preso parte i sacerdoti don Gaetano Federico e don Rocco Scorpiniti delle parrocchie San Michele Arcangelo e San Cataldo, il responsabile dell’Ufficio Diocesano per la promozione delle cause di beatificazione e canonizzazione don Giuseppe Scigliano, il sacerdote cirotano don Matteo Giacobbe.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Diocesi e dalla Concattedrale di Cariati insieme all’associazione “Mons. Alessandro Vitetti” presieduta da Franco Mingrone, con sede a Cirò, che ha avviato da poco il progetto “Gesti silenti”, finalizzato a far conoscere la vita straordinaria e le opere del Sacerdote che serviva gli ultimi nel nascondimento. L’Associazione ha anche proposto, nell’ultimo periodo, all’amministrazione comunale cariatese di realizzare un monumento che raffiguri il Sacerdote, da posizionare nei pressi del seminario vescovile dove don Vitetti ha svolto per circa 40 anni il suo ministero.
Mons. Aloise, nel corso dell’omelia, ha messo in evidenza come don Alessandro, attraverso la preghiera e la carità, abbia conformato la sua vita a quella di Cristo Pastore. Ha poi esortato: «Le tante testimonianze raccolte ci dicono che fu uomo di preghiera, sempre disponibile a quanto lo spirito gli chiedeva. La sua non fu affatto una vita monotona, ma vigile e attenta, che si esprimeva in dignità, umiltà e obbedienza. Era sempre con i piedi per terra, ma con il volto rivolto al cielo. La consegna che don Alessandro ci lascia è quella di ascoltare Dio e servirlo nei fratelli, mettendo la nostra vita nella Sua volontà in un tempo in cui la parola obbedienza è difficile da mettere in pratica, anche dagli stessi cristiani».
Don Alessandro Vitetti, che la pietà popolare considera già Santo, è stato definito dai suoi biografi “il girovago di Dio” per lo zelo missionario che lo animava e lo portava a raggiungere ovunque le tante anime che a lui si affidavano. L’iter del suo processo di canonizzazione ha avuto inizio nel 2007 sotto l’episcopato di monsignor Santo Marcianò, con la raccolta delle testimonianze di coloro che lo avevano conosciuto e frequentato. La fase diocesana del processo, aperta ufficialmente a Cariati il 24 febbraio 2008, si è conclusa poi nel 2011 con l’invio dei plichi contenenti la documentazione in Vaticano, presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Ma si è dovuto attendere l’anno 2023 per la conclusione della “Positio super virtutibus et fama sanctitatis”, ossia per l’esito del delicato lavoro di ricerca del Vaticano che ha esaminato la figura del Servo di Dio sotto l’aspetto umano, sacerdotale, spirituale, culturale, relazionale ed ecclesiale. I risultati della Positio sono contenuti in un corposo volume del Dicastero delle Cause dei Santi, custodito in copia nella Concattedrale di Cariati. Attualmente, la Positio è nelle mani dei censori periti storici e teologici, che dovranno valutare ed, eventualmente, approvare l’eroicità delle virtù, quindi la venerabilità, del Servo di Dio.
Don Alessandro Vitetti nacque a Cirò il 12 ottobre 1915 e visse a Cariati dal 1940, anno della sua ordinazione sacerdotale, fino alla sua morte avvenuta il 24 febbraio 1995. Seppellito nella cappella di famiglia di Cirò, il 12 ottobre 2020 le sue spoglie sono state traslate nella Concattedrale di Cariati. Presso il locale Seminario Vescovile fu vice rettore, docente di latino e greco, direttore spirituale dei seminaristi. Sotto l’episcopato di mons. Eugenio Raffaele Faggiano (1936-1956), ebbe l’incarico di Cancelliere della Curia Vescovile e Direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano. Il vescovo Orazio Semeraro (1957-1967) lo volle come accompagnatore durante i lavori del Concilio Vaticano II. In quel periodo, svolse un’intensa attività di predicazione in convegni e corsi di esercizi spirituali. Fu assistente diocesano della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e dei Laureati Cattolici, nonché delegato diocesano dell’Apostolato della Preghiera e per le Missioni. Dal 1969 al 1987 è stato parroco della cattedrale di Cariati.
Maria Scorpiniti (da ”Il Quotidiano del Sud” 26 febbraio 2024)