Previsti il pronto soccorso, un reparto di Medicina e posti di Cardiologia. Sarà anche centro di riabilitazione per il Parkinson e l’Alzheimer
CARIATI – Dopo 14 anni, il “Vittorio Cosentino” di Cariati torna ad essere ospedale. La conferma arriva dal tavolo di verifica interministeriale che, dopo le modifiche e integrazioni richieste al presidente/commissario della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ha dato il via libera al nuovo Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, già approvato in Regione nel luglio 2023. In base al documento licenziato nei giorni scorsi dai Ministeri romani, il presidio di Cariati sarà un Ospedale di zona disagiata integrato con lo spoke di Corigliano Rossano, in grado di trattare patologie acute a bassa intensità di cure.
Come annunciato in più occasioni dallo stesso presidente Occhiuto e dal direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, il “Cosentino”, con questa nuova configurazione, potrà dare risposte alla domanda di sanità di un vasto territorio che va dal Basso Jonio cosentino all’Alto Crotonese, compresi i centri collinari dell’entroterra.
Al suo interno, saranno attivati 20 posti letto di Medicina generale, day surgery per prestazioni di chirurgia generale, 4 posti di Cardiologia, servizi dedicati di Gastroenterologia e Oncologia. Entreranno in funzione, inoltre, i posti letto tecnici di Obi (Osservazione breve intensiva) presso il nuovo Pronto soccorso, i cui lavori di ristrutturazione, finanziati dall’Asp di Cosenza con circa 800mila euro, sono in dirittura d’arrivo. La struttura sanitaria, nel Piano regionale targato Occhiuto, diventerà anche Centro di riabilitazione specialistica per le malattie di Parkinson e Alzheimer. Restano i 15 posti di Emodialisi e i 20 posti letto di lungodegenza della Rsa medicalizzata, oltre gli specialisti ambulatoriali, il Centro di salute mentale, il Consultorio e tutti gli altri servizi afferenti al locale Distretto sanitario.
Comincia, così, a prendere forma la nuova configurazione di un presidio le cui funzioni ospedaliere furono dismesse nel 2010 dal famigerato piano di rientro dell’allora governatore Scopelliti. Un’operazione che cancellò, in Calabria, ben 18 ospedali, tra cui Cariati, nonostante fosse un nosocomio in attivo. Una chiusura ingiusta, aveva affermato il presidente Occhiuto in campagna elettorale per le regionali. E anche dopo, una volta eletto Governatore, con l’impegno di rimediare all’errore commesso.
La giusta spinta è arrivata dalla battaglia intrapresa in piena pandemia dai movimenti e comitati civici per rivendicare il diritto negato alla salute e alle cure di un vasto comprensorio, ma anche dalle sollecitazioni degli esponenti locali di Forza Italia all’indirizzo di Occhiuto. Una battaglia lunga, con in testa il movimento Le Lampare, sfociata nell’occupazione dell’ospedale durata ben 18 mesi, ed in una levata di scudi unanime di cittadini, emigrati, gruppi, associazioni, esponenti politici e personalità della società civile e del mondo dello spettacolo. Tutti a chiedere la riapertura immediata dell’ospedale. L’ultimo appello, eclatante, quello di Roger Waters, leader dei Pink Floyd, che con il suo «Riaprite l’ospedale di Cariati, subito!» ha fatto il giro dei media nazionali ed internazionali.
Soddisfatti gli attivisti del gruppo Le Lampare, che negli ultimi quattro anni hanno fatto da pungolo affinché tutto ciò diventasse realtà, senza mai abbassare la guardia e denunciando, di volta in volta, le gravi carenze di personale e strumenti nei servizi attivi. L’ultimo passo – dicono con la loro proverbiale prudenza – è la pubblicazione del nuovo atto aziendale dell’Asp di Cosenza, in cui verrà stabilito anche il fabbisogno di personale da destinare a Cariati». Il vero, grande problema della sanità calabrese.
Nel frattempo, in vista dell’apertura, nella cittadina ionica sono già arrivati quattro medici cubani a rafforzare l’organico del Punto di Primo Intervento e della Rsa. Per quanto riguarda la strumentazione, sono arrivati una Tac di ultima generazione e due ecografi, uno per radiologia e l’altro per cardiologia, mentre si attende da più di un anno il mammografo, a quanto pare già acquistato dall’Asp. Infine, Cariati è stata individuata dalla Regione Calabria come sede di elisuperficie idonea al volo notturno per la gestione dell’emergenza urgenza, da realizzare nelle adiacenze dell’ospedale su un terreno privato che il Comune sta acquisendo.
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano dei Sud” 17 marzo 2024)