Al termine della novena in Cattedrale i consigli dei carabinieri per evitare pericolosi raggiri. Il tenente colonnello Filippi: «Prendete tempo e chiamate subito il 112»
CARIATI – «State molto attenti alle truffe agli anziani, se qualcuno si presenta a casa vostra chiedendovi dei soldi per un familiare che ha fatto un incidente e rischia il carcere o spacciandosi per impiegato Enel o del gas, prendete tempo e chiamate subito il 112. Interverremo immediatamente». A mettere in guardia i cariatesi, domenica scorsa, è stato il tenente colonnello Marco Gianluca Filippi del Reparto Territoriale Carabinieri di Corigliano Rossano, intervenuto in una concattedrale San Michele Arcangelo gremita di fedeli, riuniti per la messa e la novena in onore del protettore San Cataldo.
Il Colonnello ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento delle truffe e dei furti ai danni di persone anziane o fragili, che da tempo stanno interessando non solo Cariati, ma anche Scala Coeli, Mirto Crosia e altri paesi del cosentino. Purtroppo alcune persone, la maggior parte donne anziane che vivono da sole, sono già cadute nella trappola consegnando a gente senza scrupoli i risparmi di una vita e quando se ne sono accorte era già troppo tardi. E il raggiro avviene secondo un copione consolidato. Da qui la campagna di sensibilizzazione messa in atto dalle forze dell’ordine per contrastare un fenomeno crescente e dare consigli utili a riconoscere le truffe e su come muoversi.
«Il fenomeno ci riguarda da vicino – ha affermato il Colonnello – lo stiamo toccando con mano tutti i giorni e quando interveniamo riusciamo ad individuare alcuni di questi reati, ma i patrimoni, frutto dei sacrifici di una vita, spesso sono già dilapidati». Il colonnello Filippi, rivolgendosi ai presenti, ha chiesto di farsi portavoce con i nonni che vivono da soli, spiegando come funziona la truffa. «Questi soggetti seguono sempre lo stesso copione – ha detto – si spacciano per marescialli facendo leva sulla fiducia che la gente ripone nei carabinieri; chiamano inizialmente sul telefonino con numeri clonati e dicono che un parente, figlio o nipote, è rimasto coinvolto in uno spiacevole incidente stradale, chiedendo soldi per evitare che il congiunto finisca in carcere. Ovviamente è un raggiro – ha aggiunto Marco Gianluca Filippi – ma la vittima, presa dal panico, è portata a dare tutto quello che ha a chi si presenta a casa: soldi, gioielli. Sappiate che i carabinieri non chiedono mai soldi».
Quindi i consigli per evitare di rimanere vittime della truffa. Per prima cosa, bisogna prendere tempo e contattare subito il 112, dove rispondono i carabinieri, “quelli veri”, a cui rappresentare ciò che sta succedendo. La stessa cosa bisogna fare se si dovessero presentare a casa falsi dipendenti Enel o del gas che chiedono di entrare per verificare eventuali perdite o fatture. Dal momento in cui il 112 riceve la chiamata, vengono attivate le Stazioni dei Carabinieri più vicine per le verifiche del caso. «Spesso riusciamo ad individuare i soggetti responsabili della truffa – ha concluso il Colonnello – ma se collaboriamo insieme possiamo dare una risposta diversa e prevenire le sofferenze ai più fragili della nostra società».
Sono mesi che nella zona del basso Jonio cosentino si registrano tentativi di truffe agli anziani, alcuni dei quali andati a segno, e il fenomeno sembra dilagarsi a macchia d’olio. Nell’opinione pubblica, c’è la convinzione che i raggiri siano ben architettati da una banda senza scrupoli, composta da uomini e donne in grado di carpire la buona fede delle persone anziane. Le iniziative di sensibilizzazione e informazione della popolazione hanno lo scopo di arginare il fenomeno e di incoraggiare a segnalare con tempestività ogni telefonata o contatto sospetto.
Maria Scorpiniti (da “Il Quotidiano del Sud” 7 maggio 2024)