CARIATI – Si procede a grandi passi, con un’accelerata mai registrata prima, verso la riapertura dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, inserito nella rete regionale come ospedale di zona disagiata integrato con lo spoke di Corigliano Rossano. I lavori esterni, tuttora in corso, non hanno impedito l’apertura al pubblico dei locali del nuovo Pronto Soccorso che funziona, ma ancora per poco, come Punto di Primo Intervento. La riconversione del servizio, che dal mese di gennaio ad oggi ha fatto registrare oltre 5 mila accessi, dovrebbe avvenire tra qualche giorno.
Intanto, nell’importante servizio di emergenza urgenza, operano 6 medici (di cui due cubani), 7 infermieri e personale ausiliario, insufficienti nel momento in cui entrerà in funzione come pronto soccorso e a ridosso dell’estate, quando la popolazione triplicherà con l’arrivo dei turisti. Mancano all’appello un anestesista, un chirurgo, il laboratorio analisi aperto h24, il medico radiologo.
Ne è cosciente la dottoressa Maria Valenti, chiamata a dirigere, dopo Corigliano Rossano, anche il pronto soccorso di Cariati: «Qui avremo tutti i servizi dell’emergenza urgenza – assicura – necessari ai cittadini di Cariati e dei paesi limitrofi».
Tra questi, l’elisuperficie con volo notturno, ancora da realizzare. Il problema, a quanto pare, è tecnico, di individuazione del terreno su cui allocare la piattaforma. L’ideale sarebbe nelle adiacenze dell’ospedale, per abbattere i tempi ed intervenire efficacemente in casi di infarto, politraumi o ictus ed evitare di tenere impegnata un’ambulanza per il trasporto dei pazienti dall’ospedale all’elisoccorso, come avviene ora in zona porto.
Premono da tempo su questo Nicodemo Capalbo del sindacato Nursind e Mimmo Formaro, attivista del gruppo Le Lampare, i quali, a questo punto, attendono con ansia il nuovo Atto Aziendale dell’Asp di Cosenza che sarà emanato a breve. «Bisogna fare in fretta – dicono – mancano tutti i servizi connessi al pronto soccorso, bisogna attivare i 20 posti letto per acuti, il day hospital di Cardiologia, il day surgery di Chirurgia. E nei servizi funzionanti, come la Rsa medicalizzata, da oltre 40 giorni i pazienti cronici, quasi tutti anziani e allettati, sono senza fisioterapista». Un problema che, da quanto si è appreso, l’Azienda cosentina sta cercando di risolvere attingendo ad una graduatoria valida, “ceduta” a un’altra Asp.
Inoltre, sempre da fonte Asp, nell’atto aziendale per la struttura sanitaria di Cariati si prevede la riorganizzazione della medicina territoriale, con la riabilitazione specialistica per le malattie di Parkinsosn e Alzheimer, che affiancherà la Rsa, punto di riferimento di tutto il Basso Jonio, ma ci sarà anche l’Ospedale di Comunità di cui si parla da anni e mai realizzato, che sarà a gestione infermieristica per pazienti cronici non gravi. Tutto questo, però, in base ai tempi del PNRR, e cioè entro dicembre 2026.
In sintesi, finalmente dopo 14 anni la sanità torna a Cariati. La strada è ormai tracciata. In attesa di conoscere l’atto aziendale con la tempistica dell’attivazione di quanto prevede il Dca 69/2024 del presidente/commissario Roberto Occhiuto, gli attivisti delle Lampare e il rappresentante Nursind assicurano di tenere alta l’attenzione. Anche per evitare, come in passato, la cancellazione di prestazioni per carenza di personale a discapito dei cittadini bisognosi di cure. (Maria Scorpiniti – fonte: Il Quotidiano del Sud 5 giugno 2024)