Consequenziale alla lotta portata avanti per il diritto alla salute. E invitano l’amministrazione comunale a prendere posizione
CARIATI – Mentre nella vicina Campana il sindaco Agostino Chiarello ha già preso una posizione molto chiara sul Decreto di Legge Calderoli, con cui il Parlamento ha approvato in Italia l’autonomia differenziata, anche attraverso la protesta simbolica di listare a lutto la bandiera italiana che sventola dalla finestra del Municipio, a Cariati, finora, tutto tace. Dal sindaco Cataldo Minò e dalla sua Giunta di centrodestra, ma anche dalla coalizione civica “Insieme” che l’ha sostenuto con all’interno autorevoli esponenti del Partito Democratico, nessun segnale di dissenso.
A rompere il silenzio sulla questione è il movimento Le Lampare, in consiglio comunale con Mimmo Formaro e Nunzio Funaro, che invita l’amministrazione comunale di Cariati e il sindaco a dissentire contro la legge sull’autonomia differenziata voluta dal centro-destra, e lancia un appello ad organizzarsi.
«Serve l’unione di tutto il territorio – dicono gli attivisti delle Lampare – anche a Cariati, come in tutte le comunità del nostro territorio, il tema dell’autonomia differenziata solleva molte preoccupazioni e, a ragione, molte opposizioni. Questa decisione del governo a trazione leghista e a guida Meloni – proseguono – propagandata come un modo per dare maggiore autonomia alle regioni in materia di gestione delle risorse e dei servizi, è una reale e ulteriore minaccia per l’equità e l’unità nazionale».
L’autonomia differenziata è una delle conseguenze dirette e ultime della riforma del 2001 del titolo V della Costituzione, con la quale nel nuovo articolo 119 veniva sancito il principio dell’autonomia finanziaria. Un principio – puntualizzano dal Movimento – che ha già dimostrato suo fallimento, in particolar modo sul tema del diritto alla salute. Infatti l’autonomia differenziata, secondo Svimez, Banca d’Italia e l’Unione Europea, accentuerà ulteriormente le disuguaglianze tra regioni. Il timore è la riduzione importante dei fondi e delle risorse disponibili per le regioni meridionali e, come afferma Gimbe, un impatto devastante nel settore sanitario. In particolare nel meridione d’Italia e in Calabria, dove la situazione è già al di sotto dei limiti di legge. Preoccupazioni riguardano anche l’istruzione e le infrastrutture, già in fortissima crisi.
«Con l’autonomia differenziata si avrà una sorta di abbandono totale della Questione Meridionale da parte dello Stato centrale – spiegano gli attivisti – uno Stato che dovrebbe invece garantire pari opportunità e condizioni di vita dignitose per tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla regione di appartenenza».
Motivi validi e sufficienti, secondo Le Lampare, per organizzare il dissenso. Nella cittadina di Cariati, unirsi contro l’autonomia differenziata non è solo necessario per non farsi travolgere dalla questione economica – aggiungono dal Collettivo – e non è solo consequenziale alla lotta portata avanti per difendere il diritto alla salute, ma è motivo di principio e di giustizia sociale, per continuare a credere nell’importanza della solidarietà e della coesione nazionale., nella convinzione che uno Stato forte e unito sia essenziale per affrontare le sfide comuni e per lo sviluppo armonioso di tutte le sue parti.
«Come movimento – annunciano – prossimamente organizzeremo incontri e pratiche di sensibilizzazione per formare un’opposizione sociale e politica territoriale, consapevole di questo scempio voluto da Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia. Chiediamo all’amministrazione comunale – continuano – di comunicare pubblicamente la propria posizione su questo problema. Ci auguriamo che il sindaco Cataldo Minò – concludono Le Lampare – si unisca ai tantissimi sindaci che in queste ore si stanno mostrando contrari, chiedendo come Comune di Cariati, al Presidente Occhiuto, di impugnare la legge».
(M.S.)