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CARIATI – IL CASO DELLA RAGAZZA CIECA FINISCE IN PARLAMENTO. BALDINO (M5S): «INTERVENGA VALDITARA»

Domani, lunedì, il deposito dell’interrogazione per chiedere il superamento delle barriere burocratiche e dare un sostegno specializzato alla studentessa liceale

CARIATI – Sul caso della studentessa non vedente Alisea Cristaldi, frequentante il quinto anno di Liceo Scientifico, alla quale è stata assegnata una docente di sostegno senza specializzazione in Braille, intervenga il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Lo chiede l’onorevole calabrese Vittora Baldino, vicepresidente vicario Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, in un’interrogazione parlamentare che domani, lunedì, verrà depositata a Roma. La stessa invierà una nota anche al Ministero, alla Regione Calabria e all’Istituto di Istruzione Superiore di Cariati.

«Rivolgo un appello al Ministro dell’Istruzione, all’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e alla dirigente Sara Giulia Aiello dell’IIS Cariati – scrive Baldino – affinché intervengano con urgenza per tutelare il diritto di Alisea all’istruzione e alla piena integrazione scolastica. È indispensabile che le istituzioni scolastiche si assumano le proprie responsabilità, garantendo a ogni alunno un’educazione accessibile e inclusiva».

L’annuncio dell’imminente deposito dell’interrogazione parlamentare e della formale richiesta di intervento agli enti interessati da parte dell’esponente pentastellato è finalizzata ad assicurare alla giovane, non vedente dalla nascita a causa di una retinopatia, un docente di sostegno specializzato nell’uso del linguaggio Braille. È inaccettabile, infatti, che in una scuola pubblica italiana un’alunna con disabilità visiva debba affrontare gravi disagi nell’apprendimento a causa della mancata assegnazione di un docente di sostegno specializzato nel sistema Braille.

Non solo. «È inaccettabile pure che le istituzioni scolastiche decidano in contrasto con quanto disposto dalla pur nota sentenza del Consiglio di Stato n. 5851/18 – rimarca Baldino – la quale ha ribadito che, qualora un docente con le competenze necessarie non sia presente in graduatoria, l’istituzione scolastica ha l’obbligo di ricorrere a soluzioni alternative per garantire un supporto specialistico, in modo da non arrecare pregiudizio alla formazione scolastica dell’alunna. Il docente di sostegno – continua – per poter essere considerato valida presenza, quindi non inutile, idoneo a favorire l’integrazione e l’inserimento del disabile nel contesto scolastico, deve essere dotato delle conoscenze tecniche necessarie ad affrontare e gestire l’handicap di fronte al quale si trova ad operare».

Da qui la richiesta che venga rispettato il diritto di Alisea ad avere un’istruzione pari a quella dei suoi compagni perché – conclude Baldino – nessuno studente deve essere lasciato indietro o ostacolato da decisioni burocratiche e inadempienze istituzionali.

Continua invece a sperare nel buon senso e ad aver fiducia nelle istituzioni il papà di Alisea, Antonio Victorio, che dichiara al Quotidiano: «Mi auguro che cambi qualcosa e si ponga riparo al danno che stanno causando a mia figlia. Come genitori – continua – stiamo constatando che la docente non è riuscita ad acquistare l’empatia da parte di Alisea, la quale sta manifestando un certo malessere che fa star male anche noi». Se non si smuoverà nulla in tempi brevi, il papà ha intenzione di organizzare per il 13 dicembre, giorno della santa protettrice dei ciechi, Santa Lucia, una manifestazione pacifica di protesta davanti al Liceo cariatese.

Da parte della scuola, la dirigente Aiello ha precisato che non può revocare il contratto alla docente assegnata alla ragazza, né può nominare al suo posto un’altra professionista specializzata nel sistema Braille. La richiesta della famiglia, inoltrata tramite un legale, non può essere accolta dalla scuola in quanto l’individuazione dei docenti da parte dell’Ambito Territoriale Provinciale di Cosenza avviene tenendo conto delle graduatorie provinciali di prima fascia delle Gps 2024/2026, in cui è inserita la professoressa nominata che non è specialista in Braille, ma è specializzata ad insegnare su posti di sostegno. La professoressa si sta attrezzando per frequentare i corsi Braille presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Cosenza, mentre per 10 ore settimanali, insufficienti per il papà, è presente in classe anche un’assistente alla comunicazione inviata dalla Provincia, con conoscenze del Braille.

La risposta della scuola non ha soddisfatto papà Antonio, per il quale la formazione in Braille va acquisita in via preventiva, non nel corso dell’anno. «Mia figlia frequenta il quinto anno di Liceo Scientifico – sottolinea – e deve essere sostenuta nel processo di apprendimento che culminerà con l’esame di maturità. Quello che chiediamo non è altro che un diritto che spetta a tutti i non vedenti, tra l’altro sancito dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 5851/2018. L’aver assegnato una docente di sostegno ad una studentessa con handicap visivo non avendo le necessarie specializzazioni è una violazione a quanto disposto dalla sentenza del Consiglio di Stato».

La ragazza, a detta della famiglia, continua a manifestare disagio e sofferenza per una situazione che non riesce a comprendere. I primi giorni sono stati terribili, in classe non c’era più la docente specializzata in Braille che l’aveva seguita per tre anni, rimasta fuori dalle nomine in quanto con punteggio inferiore. Alisea anche a casa era sempre nervosa, a scuola tendeva ad isolarsi e, a distanza di un mese e mezzo, le cose non sembrano migliorate. La studentessa, secondo il racconto dei genitori, continua a non accettare la nuova figura che, non conoscendo il Braille, può aiutarla poco. Indispensabili, in questi casi, sono gli strumenti tecnologici ed informatici che vanno ad arricchire l’azione didattica, insieme al supporto di tutti i docenti del consiglio di classe. Che Alisea ha – assicurano dalla scuola.

Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 27 ottobre 2024)

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