“Capodanno in Paradiso” sollecita gli interventi promessi, in vista della Giornata mondiale in ricordo delle Vittime Della Strada
CARIATI – Da quella tragica notte di Capodanno, in cui sul pericolosissimo tratto di Statale 106, all’altezza del ponte Molinello, persero la vita due splendidi giovani di Cariati, Giuseppe Trento e Claudio Mazzitello, sono passati vent’anni. L’associazione “Capodanno in Paradiso”, nata allo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle regole del codice della strada, ma anche per stimolare le autorità competenti a mettere in sicurezza la tristemente nota “strada della morte” che continua, purtroppo, a mietere vittime, ricorda gli impegni presi quattro anni fa in tal senso.
Nel luglio 2021, infatti, l’allora sindaca Filomena Greco annunciava l’impegno assunto da Anas di mettere in sicurezza il Ponte Molinello, insieme ad altri importanti interventi per migliorare la viabilità pedonale tra la frazione Tramonti e il Teatro comunale. La progettazione sarebbe stata pronta per dicembre dello stesso anno, assicurava dall’ing. Renda che all’epoca fece un sopralluogo insieme alla sindaca.
«Da allora – ricorda Antonio Trento, presidente di Capodanno in Paradiso – nonostante sollecitazioni di tutti i tipi e da più parti, abbiamo avuto solo inviti ad avere pazienza, con mille scuse di cui il calendario calabrese è campione di originalità. Dopo oltre 3 anni – continua – abbiamo saputo che finalmente la progettazione era stata conclusa e che prestissimo si sarebbero affidati i lavori, ma ad oggi tutto è come prima, con l’aggravante che la messa in sicurezza si è ridotta alla sola passerella pedonale e per un unico senso di marcia, senza nessun intervento sulla pericolosità strutturale del ponte e la magica scomparsa del marciapiede tra il rione Tramonti e il Teatro comunale».
Per Trento, non sarebbe affatto un bel risultato. E in occasione della Giornata del ricordo delle Vittime della strada, comprese le vittime del ponte Molinello, «più di qualcuno dovrebbe sentire un profondo senso di vergogna e chiedere scusa se a distanza di oltre 20 anni dalla tragica notte di Capodanno, nella quale persero la vita due meravigliosi giovani di questo paese, nulla è stato fatto per mettere definitivamente in sicurezza quel tratto di strada, tuttora causa di continue sbandate di autoveicoli di cui numerosissime tracce sui guard-rail sono testimonianza giornaliera». L’associazione sollecita dunque la Dirigenza regionale Anas, la quale non può ritenere tale condotta adeguata alla gravità dei problemi e al rispetto delle persone. Conclude Trento: «Riteniamo insopportabile tale atteggiamento da parte di funzionari pubblici lautamente stipendiati e ampiamente gratificati con soldi pubblici, mentre cittadini inermi rischiano continuamente la vita su strutture inadeguate e rattoppate alla meglio».