L’unica psicomotricista in maternità da giugno e non è stata mai sostituita. Resta drammatico il deficit d’organico di infermieri e Oss. Intanto sono arrivati altri due medici cubani
Il “Vittorio Cosentino” di Cariati, con grande fatica e a piccoli passi, si prepara a riaprire come ospedale di zona disagiata, in base al Decreto licenziato il 20 luglio 2023 dalla Regione Calabria che ha inserito il nosocomio nella rete ospedaliera regionale. In questi mesi l’Asp di Cosenza, con un ingente investimento, ha realizzato i locali che dovranno ospitare il nuovo Pronto soccorso, mentre sono in corso i lavori del nuovo reparto di Medicina con 20 posti letto. È tutta da realizzare, invece, l’elisuperficie adiacente all’ospedale, adibita al volo notturno.
E mentre si lavora per riaprire un ospedale chiuso dal 2010, si continuano a registrare i problemi di sempre, legati alla gravissima carenza di personale che mette a rischio la continuità dei servizi attualmente funzionanti. A rafforzare un organico ormai ridotto all’osso, nei mesi passati sono arrivati 4 medici cubani: due, marito e moglie, per il Punto di Primo Intervento che attende la riconversione in Pronto Soccorso, e altri due per la Rsa medicalizzata, collocata al primo piano della struttura cariatese, con venti posti letto di lungodegenza. La settimana scorsa ne sono arrivati altri due, assegnati al PPI e in affiancamento fino a gennaio.
Drammatica la situazione degli infermieri: dei tre arrivati l’estate passata, uno si è trasferito a Crotone. Ma la carenza più preoccupante rimane quella degli Operatori socio sanitari (Oss) e del personale del Consultorio, dove l’unica ostetrica è prossima alla pensione e il ginecologo, fatto rientrare dal pensionamento, non può espletare le mansioni che spettano alle ostetriche.
Fermo dal 9 giugno scorso è invece il servizio di neuropsicatria infantile. L’unica psicomotricista è in maternità e non è stata mai sostituita, così come la neuropsichiatra infantile, trasferita prima dell’estate. Il servizio, com’è noto, è essenziale per molte famiglie ma, mancando i due specialisti, ben poco può fare l’unico logopedista rimasto, seppur dotato di tanta buona volontà. L’intero Distretto è sguarnito di un servizio che, invece, andava potenziato, considerato l’aumento dei bambini con problemi registrato nelle scuole. Cariati è punto di riferimento per tante famiglie con figli disabili o con disturbi specifici dell’apprendimento, oppure ancora con bisogni educativi speciali.
Il sindacato Nursind Cosenza e il movimento Le Lampare hanno più volte segnalato all’Azienda Sanitaria la grave carenza di personale all’interno dei vari reparti del “Cosentino” ed ora sostengono le famiglie e i cittadini che chiedono un intervento da parte delle autorità sanitarie, in particolare di Asp Cosenza e Regione Calabria, affinché si mettano in campo le giuste azioni per la ripresa immediata del servizio per l’infanzia. Genitori, sindacato e attivisti chiedono, pertanto, alla politica locale di fare le dovute pressioni per assicurare ai bambini le cure e le terapie di cui hanno bisogno.
Tuttavia, per vedere risolte le tante criticità più volte segnalate, bisogna attendere la pubblicazione dell’Atto aziendale dell’Asp di Cosenza, l’importante strumento che disegnerà l’organizzazione sanitaria dell’intera provincia e quella, attesissima, dell’ospedale di Cariati, compreso l’organico del fabbisogno di personale. Domani, martedì 26 novembre, il direttore generale Antonello Graziano e il direttore amministrativo Remigio Magnelli hanno convocato a Cosenza, presso la sede Asp, una riunione in cui verrà presentato alle parti sociali il nuovo Atto aziendale. Prenderanno parte all’incontro i rappresentanti Cgil di Cosenza e Castrovillari, la Uil, Fials e Nursind territoriale.
Maria Scorpiniti