giovedì, Dicembre 12, 2024
No menu items!
HomeNewsAmbienteDISCARICA SCALA COELI - LEGAMBIENTE CHIEDE LA BONIFICA DELLA BIOAVALLE DEL NICÀ

DISCARICA SCALA COELI – LEGAMBIENTE CHIEDE LA BONIFICA DELLA BIOAVALLE DEL NICÀ

Dopo il sequestro dell’impianto, cinque persone indagate e misure cautelari per direttore dei lavori e funzionario Arpacal

SCALA COELI – «Dopo quanto accertato dalla Procura in merito ai fatti avvenuti il 22 giugno 2023, inerenti lo sversamento  di un ingente quantitativo di percolato dalla discarica nella Valle del Nicà, chiediamo la bonifica del sito». Il Circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli fa sentire la propria voce dopo la notizia diramata nei giorni scorsi delle misure cautelari emesse nei confronti di un funzionario di Arpacal, Dipartimento Provinciale di Cosenza, l’agenzia regionale che si occupa della protezione dell’ambiente in Calabria, e verso il direttore dei lavori. In base al provvedimento del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Castrovillari, al direttore dei lavori è stata applicato il divieto temporaneo di esercitare per 12 mesi l’attività professionale di ingegnere per l’ipotesi di concorso nel reato di disastro ambientale, mentre nei confronti del funzionario Arpacal è stata applicata la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, in relazione alla provvisoria imputazione di rifiuto di atti d’ufficio.

Le due misure sono state emesse dopo il sequestro, avvenuto lo scorso 29 ottobre, della discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Scala Coeli e l’iscrizione nel registro degli indagati di 5 persone per il presunto delitto di disastro ambientale.

«In merito a questa brutta vicenda – affermano da Legambiente Nicà – il nostro circolo non si è mai risparmiato, infatti fin dalla conferenza dei servizi ha prodotto osservazioni in merito al progetto antistorico di ampliamento della discarica. Successivamente – continuano dall’associazione ambientalista – durante i lavori di scavo e costruzione dell’invaso della discarica, siamo stati sempre vigili e attenti, segnalando tutto quello che a nostro avviso non era conforme all‘autorizzazione concessa dalla Regione Calabria. Abbiamo documentato il tutto con sopralluoghi, segnalazioni, esposti agli organi competenti e dirette sui social network, ma tutte le nostre segnalazioni fatte nel corso degli anni sono cadute nel vuoto. Fino all’epilogo del 22 giugno 2023, quando un fiume di percolato ha invaso la meravigliosa BioValle del Nicà».

In questi anni, a protestare con Legambiente c’era l’intero territorio, composto da donne e uomini, agricoltori e allevatori che hanno a cuore l’ambiente e la salute. «Continueremo a vigilare con attenzione seguendo le attività in corso – concludono dal Circolo Nicà – e alla luce di quanto accertato dopo l’accaduto del giugno 2023, ossia il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione, chiediamo di attivare l’art.250 del Dlgsn.152/06 che impone la bonifica del sito contaminato».

Legambiente ribadisce infine di voler continuare a porre piena fiducia nel lavoro della Procura della Repubblica di Castrovillari e di tutti gli attori coinvolti, assicurando l’impegno ad offrire al territorio ionico un futuro migliore sotto l’aspetto ambientale. (M.S.)

 

ARTICOLI AFFINI

ARTICOLI SUGGERITI