Nursind: «Intervengano Asp e Occhiuto». Da attivare rapidamente l’automedica e l’elisuperficie adibita a volo notturno per le patologie tempo dipendenti
«Sulla grave carenza di personale infermieristico e di operatori socio sanitari nell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, intervenga il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto». Dopo il gruppo di attivisti Le Lampare, a lanciare l’appello al governatore/commissario è il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind di Cosenza, rappresentato da Nicodemo Capalbo e Roberto Mazzuca. Lo scorso 10 febbraio ha scritto all’Azienda per il Governo della Regione Calabria (Azienda Zero) e ai vertici di Asp Cosenza per segnalare una situazione nota e far presente il disagio e la precarietà del personale in servizio che mette a rischio il futuro dei reparti attivi e di quelli da attivare nel costruendo ospedale di zona disagiata. Criticità che Capalbo e Mazzuca hanno verificato di persona.
A iniziare dagli ambulatori territoriali, dove vanno ripristinati tre infermieri in aggiunta ai tre in servizio, un fisioterapista e un amministrativo. Attualmente, nei vari ambulatori, svolgono la loro attività dai 4 ai 6 specialisti medici al giorno e con il servizio di prenotazione centralizzato, a Cariati arrivano pazienti da tutte e cinque le province calabresi.
Altre criticità riguardano il Laboratorio analisi, declassato in punto prelievo, dove risultano in organico un infermiere prossimo al pensionamento, un tecnico di laboratorio, un Oss, una biologa a tempo determinato e un medico specialista in Medicina di laboratorio, in pensione dal prossimo mese di marzo. Per garantire la continuità del servizio e in previsione dell’apertura del Pronto soccorso, è necessaria una turnazione h12 o h24, con un organico di almeno due infermieri, un tecnico, un medico da reperire dalla graduatoria di specialisti che Asp utilizza in tutti gli altri presidi ospedalieri.
Un discorso a parte merita la situazione della Rsa medicalizzata, ormai cronica, evidenziata dallo stesso Nurdind all’Asp il 15 gennaio 2024. Il reparto attualmente funziona con cinque infermieri e otto Oss che devono coprire i turni h24 e assistere 18 pazienti gravi, con patologie invalidanti. Al fine di garantire un servizio efficiente a questi pazienti e gestire le patologie, favorendo un rientro ottimale a domicilio, occorre un incremento di 13 unità infermieristiche. Anche perché – affermano Capalbo e Mazzuca – molti infermieri dell’Asp di Cosenza hanno già inviato domanda di trasferimento per Cariati.
Per quanto concerne l’emergenza territoriale 118, dal giugno 2024, in base alla nuova rete di emergenza, la zona Nord della Calabria è gestita dalla Centrale Operativa 118 di Cosenza che ha inserito in organico infermieri e autisti. Al momento, tuttavia, per le patologie tempo dipendente (che richiedono cioè un intervento immediato, tra i 60 e i 90 minuti), mancano i servizi di automedica h24 e l’elisoccorso notturno.
«Siamo già a conoscenza – affermano da Nursind – che l’Asp, insieme ad Azienda Zero, sta provvedendo a installare nuove piattaforme di Elisuperfici adibite a volo notturno in tutta la regione, ma ad oggi non risultano lavori in zone strategiche e disagiate, come Cariati». Secondo il sindacato, occorre superare l’ostacolo del luogo dove piazzare la piattaforma. «Nel maggio 2024 il Comune di Cariati – ricorda – avanzava l’ipotesi di costruire l’elisuperficie al Ponte del Varco, distante 5 km circa dall’ospedale, o in una collina antistante il presidio. L’elisuperficie, dopo l’approvazione dell’Enac, va costruita invece all’interno del nosocomio cariatese, come hanno fatto a Paola, per consentire il trasporto dei pazienti gravi in barella, senza l’utilizzo dell’autombulanza». L’elisoccorso h24 nelle zone disagiate, come Cariati, è indispensabile per le patologie tempo dipendente (infarto del miocardio, ictus cerebrali, politraumi da incidente stradale), dove non esiste il trasporto con tempi di arrivo all’hub di riferimento (Cosenza) in meno di 90 minuti.
«E questo – rimarcano i sindacalisti Nursind – nonostante Asp Cosenza il 4 febbraio scorso abbia approvato la delibera n.223 sul percorso organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache tempo dipendente nei pronto soccorso periferici, in cui si delinea la situazione attuale della rete territoriale e ospedaliera per intervenire nelle varie criticità cardiache. In base alla Delibera, i mezzi di soccorso sono costituiti da un infermiere e un autista e, qualora vi sia una situazione di emergenza, anche il medico del Pronto soccorso è autorizzato a salire sul mezzo per garantire assistenza al paziente. Tuttavia, da Cariati a Cirò e fino all’entroterra silano, ad oggi mancano sia l’automedica che l’elisoccorso notturno a garanzia della sopravvivenza con tempi celeri in casi di gravi patologie.
«Non si può demandare ai pochi professionisti in servizio il carico di una rete emergenziale che fatica ancora a decollare» – esordisce Nursind Cosenza, facendo presente il disagio degli operatori che lavorano sempre con grande professionalità e dedizione. Un disagio che – incalza – mette a rischio la salute dei professionisti, soggetti a stress da lavoro correlato.
«L’Asp e il presidente Occhiuto – concludono i sindacalisti – incrementino il personale di comparto in numero adeguato, nel rispetto delle linee guida ministeriali, scongiurando in futuro una riduzione di servizi o addirittura la chiusura». Tra le soluzioni possibili suggerite per reperire il personale: lo scorrimento delle graduatorie valide; la pubblicazione di avvisi urgenti; prestazioni aggiuntive per i professionisti in servizio; l’attivazione rapida delle piste di elisoccorso notturno in tutta la Calabria. (M.S.)