L’avvocato era rimasto coinvolto nell’operazione Boreas che ha riguardato le cosche del Cosentino e del Crotonese
CARIATI – Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Sara Merlini, lo stesso che aveva firmato l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari nei confronti di 22 persone tra Cariati e Cirò, nella giornata di ieri ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti dell’avvocato cariatese Raffaele Meles, 41 anni di Cariati. In base al provvedimento il professionista risultava indagato nell’ambito dell’operazione Boreas della Direzione Distrettuale Antimafia per una presunta vicinanza a quello che era indicato quale capo cosca della ‘ndrina di Cariati Giorgio Greco relativamente alla fittizia intestazione di un lido sul Lungomare cittadino; nello specifico si contestava al Meles di averlo condotto da un architetto (non indagato) al fine di predisporre la documentazione atta a garantire la gestione del lido anche dopo la scadenza demaniale.
La richiesta di revoca della misura cautelare, inoltrata allo stesso Gip dai legali di fiducia del professionista cariatese, gli avvocati Ettore Zagarese e Pasquale Capalbo, è stata accolta a distanza di appena cinque giorni dalla notifica della misura restrittiva all’interessato.
«La revoca degli arresti domiciliari nei confronti del nostro assistito – dichiara con ampia soddisfazione l’avv. Capalbo – è un chiaro segno dell’inconsistenza degli elementi a sostegno dell’ordinanza cautelare. Raffaele Meles, nel frattempo, è stato catapultato su tutti i giornali con titoli che presentavano una verità, seppur putativa. Non sappiamo, a questo punto – continua – se la Procura si fermerà nel procedere, noi riteniamo che non ci siano i presupposti per andare ad un eventuale processo, per noi non c’erano neanche per cominciare il procedimento. Nel caso specifico, infatti, era stato lo stesso Greco a prendere i contatti con quell’architetto, il nostro assistito lo ha solo accompagnato e di quella vicenda era completamente all’oscuro. E questo, a nostro avviso, non può configurarsi come reato». La revoca del Gip di Catanzaro è stata formulata al termine dell’interrogatorio di garanzia del professionista, in completo accoglimento della richiesta dei difensori di fiducia.
L’operazione Boreas contro la ‘ndrangheta ha coinvolto, tra gli altri, professionisti e dipendenti comunali di Cariati. È scattata a seguito delle indagini su attività fittizie e sul reimpiego di proventi illeciti delle cosche in Italia e Germania. Condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro, supportata da quella di Crotone, è stata coordinata dai pm antimafia Vincenzo Capomolla, Domenico Guarascio, Elio Romano e Paolo Sirleo.
Maria Scorpiniti