Ad 8 mesi di reclusione per stalking. Il 29enne non aveva accettato la volontà della donna di separarsi
CARIATI – Un 29enne di Cariati, accusato di stalking nei confronti della ex moglie, è stato condannato ad otto mesi di reclusione dal Tribunale della Repubblica di Castrovillari. La sentenza di condanna dei giorni scorsi chiude una vicenda iniziata prima dell’estate del 2023, periodo in cui la donna decideva di separarsi dal marito che in un primo momento sembrava avesse accettato la fine del rapporto, per poi cambiare totalmente idea. L’uomo iniziava quindi a molestare la vittima, dapprima con messaggi del tipo “ti sei truccata più del solito, sappi che finirà male questa storia”, per poi arrivare a pedinare la donna anche appostandosi di notte sotto casa, tanto da costringere la vittima e i familiari di quest’ultima ad installare un sistema di videosorveglianza. L’ossessione dell’uomo non ha risparmiato neanche i genitori della ragazza i quali erano costretti ad accompagnare la figlia dappertutto, per il timore che l’ex genero potesse farle del male.
La situazione è peggiorata dopo l’estate 2023, quando la donna, esasperata dalle continue molestie, decideva di recarsi presso la Caserma dei Carabinieri di Cariati con l’intenzione di querelare l’ex marito per poi cambiare idea, sperando in un suo ravvedimento. Purtroppo tale atto di clemenza non otteneva i risultati sperati dalla donna, che continuava a subire molestie dall’ex marito che addirittura le aveva manifestato chiaramente l’intenzione di ucciderla. Ciò si evinceva dall’invio di messaggi del tipo “se scopro qualcosa fai prima a sotterrarti da sola. È meno doloroso. Io non sono una persona normale, sappilo”.
Dopo l’ennesima minaccia di morte, la donna si decideva finalmente a rivolgersi all’avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari il quale, raccogliendo tutto il materiale probatorio (messaggi audio, messaggi di testo e filmati di videosorveglianza), predisponeva una dettagliata denuncia-querela chiedendo al Magistrato di applicare all’allora indagato un’idonea misura cautelare. Il Giudice per le indagini preliminari, a tutela della donna, applicava immediatamente la misura degli arresti domiciliari per il 29enne. Misura che non veniva rispettata, facendo scattare per l’uomo l’accusa di evasione, quindi il processo per direttissima e la condanna.
All’apertura del processo per stalking, sentita la parte offesa e i genitori di quest’ultima che confermavano le accuse a carico dell’indagato, la Procura concludeva col chiedere l’affermarsi della responsabilità penale a carico dell’uomo per i fatti a lui contestati. L’avvocato Meles si associava alle richieste del Pubblico Ministero, sottolineando che la condotta dell’uomo non solo aveva turbato la serenità della donna, la quale era costretta a vivere in uno stato costante di ansia e di paura, ma anche il fatto che le abitudini di vita della vittima avevano subito un radicale stravolgimento tanto da costringerla, per ogni spostamento, ad uscire in compagnia di familiari o amici.
La decisone del Tribunale, in accoglimento delle richieste della Pubblica accusa e della difesa dell’ex moglie, seppur concedendo all’imputato i benefici della sospensione condizionale e della non menzione, ha riconosciuto il 29enne colpevole dei reati a lui contestati condannandolo alla pena di otto mesi di reclusione.