Per l’occasione, ha amministrato il battesimo ai piccoli Anointed, Zion, Godson e Adrian
CARIATI – Festa grande, lo scorso sabato 17 dicembre, nella parrocchia Cristo Re guidata da don George Viju per l’inaugurazione del nuovo ascensore che permetterà a fedeli disabili ed anziani di partecipare alle funzioni religiose, e del nuovo fonte battesimale che richiama il mare, elemento caratterizzante di Cariati e portatore di vita. A rendere ancora più solenne il momento, la presenza dell’arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, che per l’occasione ha amministrato il sacramento del battesimo ad Anointed, Zion, Godson e Adrian, quattro bambini di coppie nigeriane accolte dal Comune di Cariati tramite il progetto Sprar del Ministero dell’Interno, gestito dalla cooperativa sociale Agorà Kroton.
Un aspetto significativo, la scelta dei padrini individuati tra i fedeli impegnati della comunità parrocchiale, in un’ottica di reale accoglienza e integrazione dei “fratelli” che vengono da lontano. Una connotazione, questa dell’accoglienza dei migranti, che negli anni ha sempre contraddistinto la chiesa Cristo Re e la sua Caritas parrocchiale.
«Una chiesa bella dice la bellezza di chi la abita – ha affermato l’arcivescovo Aloise – mi congratulo con il parroco e gli organismi di partecipazione ecclesiale per questa occasione di crescita nella fede e nella carità, come so che avviene sempre nella vostra bella comunità. Avere l’onore di battezzare Anointed, Zion, Godson e Adrian in questa quarta domenica di Avvento ci introduce ancora di più nel Natale, in un atteggiamento di vicinanza verso questi fratelli che chiedono solidarietà e accoglienza».
Per don George, il progetto dell’ascensore è un sogno che si realizza grazie al contributo economico dei fedeli e al lavoro gratuito dei volontari. «È un’opera che abbiamo pensato per gli anziani e i disabili della nostra comunità – spiega il sacerdote – affinché tutti coloro che finora hanno avuto difficoltà a partecipare alle funzioni religiose per via delle scale, possano raggiungere la chiesa in maniera più agevole». Per quanto riguarda l’edificio, ci sono altre novità. All’interno sono stati sistemati anche l’area presbiterale e il tabernacolo, mentre all’esterno, nel piazzale, è stata completamente rifatta la recinzione.
Don George ricorda l’impegno dei tanti volontari che, a vario titolo e in maniera gratuita, hanno lavorato per la realizzazione dei lavori: il direttore dei lavori il geometra Leonardo Scorpiniti, il comitato festa di San Rocco, il gruppo San Giuseppe, le varie ditte (Bruno, Fuoco, Iripino, Paternostre, GraFila e Binetti), ma anche i fedeli che con grande generosità hanno offerto il loro contributo economico, compresi gli emigrati in Germania e le varie associazioni.
MARIA SCORPINITI