L’associazione ambientalista aveva chiesto lo stop dei conferimenti e l’intervento della Regione per evitare l’inquinamento delle falde acquifere
SCALA COELI – È immediata la replica a Legambiente da parte di Bieco srl, la ditta privata proprietaria della discarica per rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino, nel Comune di Scala Coeli. L’associazione ambientalista, a seguito di un sopralluogo al torrente Patìa, aveva chiesto la sospensione dei conferimenti in discarica e interventi urgenti da parte della Regione Calabria per evitare l’inquinamento delle falde acquifere.
Bieco si rivolge in particolare al Circolo Legambiente Nicà di Scala Coeli, che in questa battaglia è sostenuto da Legambiente regionale e nazionale, da altre associazioni, da cittadini, agricoltori e allevatori che in contrada Pipino coltivano prodotti biologici e allevano mucche di razza podolica. Da parte di Legambiente, a parere di Bieco, c’è la volontà di creare una falsa informazione sulla gestione della discarica e il tentativo di generare un ingiustificato allarme su presunti pericoli ambientali. Le denunce di Legambiente sarebbero dunque infondate e le informazioni “false e tendenziose” costituiscono fonte di procurato allarme.
La Ditta ricorda di aver fatto già ricorso all’Autorità giudiziaria per valutare le responsabilità di chi, attraverso esposti e segnalazioni anche sui social, si rende protagonista di condotte dalla rilevanza penale. Ora la misura è colma – affermano dalla Bieco e annunciano una nuova querela, difendendo la regolarità della gestione, nel rispetto delle normative regionali, nazionali e locali.
“Non sussistono pericoli di inquinamento ambientale – precisano – gli Organi di controllo si sono sempre attivati per effettuare nuove verifiche con esito negativo, con il risultato dell’ingiusta e grave interruzione del pubblico servizio”. E ancora: “Ancor più grave che le inconsistenti segnalazioni promanino da rappresentanti di associazioni ambientaliste che esercitano l’attività di pubblico ufficiale e si cimentano in guardiani della natura, ben consapevoli che la verità non può appartenere a chi subisce condanne per falsità, mascherandosi da innocenti solo grazie all’intervenuta prescrizione”.
L’impianto di Scala Coeli è destinato a ricevere solo rifiuti speciali non pericolosi. Dal 2000 la Legge vieta l’abbancamento in discarica dei rifiuti solidi urbani, per cui la discarica di Pipino – secondo Bieco – non può sostituirsi agli impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, ma offre uno sbocco per lo smaltimento degli scarti che questi producono e dei fanghi degli impianti di depurazione per evitare che inquinino il mare.
L’impianto, attivo dal 2012, è stato regolarmente autorizzato dalla Regione Calabria dopo un iter durato anni, durante i quali il progetto – come ricorda la Ditta privata – è stato analizzato in ogni sua parte da circa 15 Enti, sotto il controllo della stessa Legambiente che ha preso parte alle conferenze di servizio. Circa l’impraticabilità della strada intercomunale che dalla provinciale porta all’impianto (altra criticità rilevata da Legambiente), Bieco assicura di volersi accollarsi sia la fase progettuale sia la costruzione, compreso un ponte che oltrepassa il Fiume Nicà e, una volta ultimata, l’opera sarà consegnata gratuitamente al Comune di Scala Coeli.
MARIA SCORPINITI