Il movimento Le Lampare incalza il Comune e la Regione: «Chi rema contro?» e rinnova l’appello ad accelerare la riapertura del nosocomio
CARIATI – «Chi rema contro? C’è qualcosa che non sappiamo e che l’amministrazione conosce?». Sono le domande che gli attivisti del movimento Le Lampare Basso Jonio cosentino si fanno, dopo il recente comunicato dell’amministrazione comunale in cui si afferma di aver avuto la certezza dall’Asp di Cosenza che nella struttura sanitaria di Cariati nascerà, entro il 2025, una Casa della Salute e, con i fondi del Pnrr, un Ospedale di Comunità da 20 a 40 posti letto. Nella stessa nota, la sindaca Filomena Greco chiede al presidente Roberto Occhiuto di fare chiarezza sui tempi per la riapertura dell’ospedale con tutti i reparti pre chiusura e in merito a “interferenze e ostruzionismi” che starebbero frenando la riapertura dell’ospedale pubblico.
In risposta a tali affermazioni, le Lampare attaccano: «Veniamo da anni in cui l’amministrazione Greco ha chiesto la Casa della Salute con una mano e con l’altra ha fatto l’impossibile per fare aprire la clinica privata… Non sono riusciti. Oggi provano a mettere confusione nella popolazione e, tra le altre cose, con estremo ritardo si mal comunica appositamente ciò che è già addirittura conosciuto alle pietre». Gli attivisti, sollecitati da diverse segnalazioni, si dicono in dovere di fare chiarezza. «Per Cariati sono previsti da dodici anni – puntualizzano – i finanziamenti per la Casa della Salute e, da qualche mese, l’Ospedale di Comunità finanziato con i soldi del Pnrr. C’è poi – continuano – un impegno preciso da parte del commissario Occhiuto a effettuare il reinserimento nella rete per acuti del Vittorio Cosentino tramite modifica di decreto regionale 64. Impegno recepito dall’Asp di Cosenza e comunicato dalla stessa Asp tramite il commissario ad acta, dottor Antonello Graziano, a più riprese».
Non c’è alcun motivo, secondo il movimento cariatese, di pensare che ci sia qualcuno pronto a remare contro. La domanda sarebbe, invece, un’altra. «Ci chiediamo perché un’amministrazione come quella Greco – incalzano – che ha votato e sostenuto Roberto Occhiuto appoggiando la Lega, non riesca a interagire direttamente con il Presidente e Commissario alla sanità per avere eventualmente rassicurazioni e precisazioni. Noi che non abbiamo sostenuto il centrodestra – proseguono – siamo stati a Catanzaro a colloquio e abbiamo in più occasioni ricevuto conferme».
Per quanto riguarda i tempi – da quanto si sa – bisogna affrontare prima la fase ricognitiva del debito, ma Le Lampare rigettano questa tempistica perché si basa ancora una volta su questioni economiche che non tengono conto della gravità del presente e della situazione di emergenza sanitaria. Quindi l’appello alla Regione di accelerare la riapertura, in rispetto alle popolazioni di un vasto territorio e all’articolo 32 della Costituzione.
Il comunicato del Comune – considerano infine Le Lampare – fa nascere dubbi che ci sia sotto qualcosa di cui non si è a conoscenza. Quindi l’affondo: «Occhiuto ci sta forse fregando? Chissà, forse il deputato leghista Simona Loizzo, sostenuto dall’amministrazione Greco, è a conoscenza di cose a noi celate? Ultimamente la Loizzo ha detto in Parlamento che gli ospedali chiusi in Calabria erano ospedali della morte, in risposta alla deputata Baldino che evidenziava la situazione di Cariati, e ha chiesto un ordine del giorno per far ottenere ristori, quindi soldi pubblici, alle cliniche private. Allora – concludono Le Lampare – chi rema contro?
di Maria Scorpiniti (fonte “Il Quotidiano del Sud” 26 gennaio 2023)