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CARIATI – OGGI LA PROIEZIONE DEL DOCUFILM SULLA SANITÀ CON AL CENTRO LA LOTTA PER L’OSPEDALE

Sold out per “C’era una volta in Italia, Giacarta sta arrivando”, a tre mesi dall’uscita. Stasera alle ore 8:30 nell’aula magna dell’ITI

CARIATI – Sono tutti prenotati i posti disponibili nell’aula magna dell’ITI Mazzone di Cariati dove, nella serata di oggi, lunedì 13 marzo, alle ore 20:30 è prevista la proiezione del docufilm “C’era una volta in Italia, Giacarta sta arrivando” che racconta la storia dell’occupazione dell’ospedale Vittorio Cosentino inserita nel contesto della progressiva azione di smantellamento della sanità pubblica italiana, un tempo tra le migliori del mondo. In mattinata ci sarà anche un’altra proiezione, riservata agli studenti dell’Istituto Superiore diretto da Sara Giulia Aiello, mentre la replica di stasera è aperta a tutti.

Continua quindi a suscitare interesse il lavoro dei registi Federico Greco e Mirko Melchiorre, prodotto da Play Entertainment con Studio Zabalik e distribuito da Fil Rouge Media, che dalla sua uscita, più di tre mesi fa, sta facendo registrare il pienone nelle sale cinematografiche di tutta Italia. Com’è ormai consuetudine, al termine del docufilm in cui si potranno ascoltare le interessanti testimonianze sulle responsabilità locali e globali di quanto accaduto nella sanità pubblica di Gino Strada, Ken Loach e Roger Waters e di esperti del settore, si aprirà un dibattito con i diretti protagonisti della mobilitazione in favore della riapertura dell’ospedale di Cariati, diventati loro malgrado attori. Tra questi, Mimmo Formaro, Michele Caligiuri, Mimmo Scarpello, Cataldo Curia,  Ninì Formaro.

Il film è un’inchiesta- denuncia per far capire come la tutela della salute in Italia, e in particolare in Calabria, sia un diritto per molti versi negato. La situazione sanitaria è ancora più drammatica nel Basso jonio cosentino, dove ha raggiunto giunto livelli di emergenza non più accettabili, tanto da indurre un gruppo di cittadini, tra i quali gli attivisti del movimento Le Lampare e del comitato Uniti nella Speranza ad occupare, in piena pandemia, l’ospedale chiuso ingiustamente nel 2010. L’eclatante mobilitazione, unica nel suo genere, è andata avanti per 18 mesi suscitando l’interesse dei media e accendendo i riflettori su una partita che sembrava definitivamente chiusa. Tantissimi, nel frattempo, sono stati gli attestati di adesione e vicinanza alla lotta da parte di politici a vario livello, esponenti della società civile e della chiesa.

Ma a far diventare la questione un caso internazionale ci ha pensato Roger Waters, leader dei Pink Floyd, con il suo clamoroso “Aprite l’ospedale di Cariati, subito!”, che ha dato la spinta giusta e nuova linfa alla lotta intrapresa in difesa dell’ospedale, la cui riapertura è ritenuta indispensabile per la garanzia del diritto alla salute e alle cure sancito dalla Costituzione ai cittadini del Basso Ionio cosentino e dell’Alto Crotonese. Qualcosa come 80mila persone (senza contare le migliaia di turisti che ogni anno d’estate affollano la costa ionica), che dal 2010 stanno vivendo sulla loro pelle una gravissima emergenza sanitaria. Per potersi curare, chi può, deve emigrare verso le regioni del Nord Italia, per le quali il Sud è diventato una risorsa in termini di pareggio di bilancio sanitario.

E mentre l’attenzione dei movimenti, che intanto si sono costituiti in Comitati Uniti per la riapertura del Vittorio Cosentino, rimane altissima, nella cittadina ionica si attende con trepidazione la riapertura del Pronto Soccorso e di un reparto con circa 30 posti letti per acuti, in base agli impegni presi dal commissario alla sanità regionale e governatore della Calabria Roberto Occhiuto. Da quanto si è appreso, nei giorni scorsi lo stesso Governatore ha presentato a Catanzaro il Layout di Progetto del nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cariati.

Altra notizia positiva: il sopralluogo nel “Cosentino” di qualche settimana fa dei tecnici regionali proprio nei locali dove verrà ubicato il pronto soccorso e, prima ancora, quello dei tecnici ministeriali per l’avvio dei lavori dell’Ospedale di Comunità, anche questi molto attesi. I bene informati asseriscono che la riapertura del Pronto Soccorso di Cariati avverrà in concomitanza con quello di Trebisacce, anch’esso chiuso ingiustamente nel 2010 dal Piano di Rientro regionale targato Scopelliti, che in un solo colpo ha cancellato ben 18 presidi sanitari calabresi.

Per gli attivisti delle Lampare, a questo punto, sarebbe cosa buona e giusta che la modifica del DCA n. 64 dell’ex commissario Scura avvenisse prima che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza pubblichi il nuovo atto aziendale. Solo così – dicono – avremo la certezza che il reiserimento di Cariati nella rete ospedaliera regionale è legge. Infine, sullo stato dei lavori per l’installazione della nuova Tac nel reparto Radiologia, dalle Lampare assicurano che questi sono quasi ultimati, per cui l’arrivo dell’importante strumento diagnostico dovrebbe essere previsto per il 15 marzo. Condizionale obbligatorio e burocrazia permettendo.

Un unico rammarico: non aver potuto proiettare “C’era una volta in Italia, Giacarta sta arrivando” nel cinema teatro comunale, dotato di più posti a sedere, in quanto la struttura, prima dell’estate scorsa, è stata posta sotto sequestro.

(MARIA SCORPINITI)  

 

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