Occhiuto: “Strumento atteso da 22 anni”. La soddisfazione di Mimmo Formaro dei Comitati Uniti e dei regionali Tavernise, Straface e Graziano
CARIATI – «Dopo ben 22 anni di attesa è arrivata la Tac all’Ospedale di Cariati. In questi mesi abbiamo consegnato in tutta la regione 163 grandi apparecchiature, di cui 156 sono già state collaudate. Passo dopo passo stiamo cambiando il sistema sanitario calabrese, per restituire a tutti i cittadini il sacrosanto diritto alla cura». Sono le parole del presidente della Regione Calabria, nonché commissario ad acta alla sanità Roberto Occhiuto, con cui sulla sua pagina facebook annuncia l’installazione, nella giornata di mercoledì scorso, dell’importante strumento diagnostico presso il reparto Radiologia dell’Ospedale Vittorio Cosentino di Cariati. Un altro tassello che va ad aggiungersi, dunque, all’intricato mosaico della riapertura del presidio ospedaliero chiuso nel 2010, insieme ad altri 17, dal Piano di Rientro dell’allora governatore Scopelliti.
Un risultato ottenuto, è il caso di dirlo, con l’impegno della politica e la spinta dei Comitati di cittadini che, in piena pandemia, per 18 mesi hanno occupato l’ospedale declassato da allora in Capt (Centro di assistenza primaria territoriale), senza più posti letto e con una rete di emergenza/urgenza insufficiente per una popolazione di 80mila residenti che d’estate triplica.
«La Tac a Cariati non c’è mai stata, neanche quando l’ospedale era aperto. Finalmente si cominciano a vedere i primi risultati concreti della nostra battaglia, che è quella di tutti i cittadini del territorio che non si sono mai arresi all’ingiusta chiusura dell’ospedale pubblico». È quanto dichiara di Mimmo Formaro, portavoce dei Comitati Uniti per la riapertura del Cosentino, esprimendo soddisfazione dopo l’avvenuto montaggio, da parte di una squadra di operai specializzati, della Tac di ultima generazione nel reparto Radiologia, all’interno dell’ala moderna e funzionale, adeguata ad hoc nelle settimane passate dall’Asp di Cosenza.
«Quelli che erano ritenuti dei pazzi perché avevano occupato l’ex ospedale per chiederne la riapertura – prosegue Formaro – stanno raggiungendo i loro obiettivi e l’installazione della Tac è solo uno di questi. Finora l’Asp di Cosenza, la Regione Calabria, nella persona del presidente Occhiuto, e gli esponenti della politica locale stanno mantenendo gli impegni presi, ma la nostra battaglia – conclude – non si fermerà fino a quando non vedremo riaperto il Pronto Soccorso e almeno un reparto di degenza con 30 posti letto per acuti». Cosa che, da quanto si apprende, dovrebbe avvenire nel giro di qualche mese, in base al Layout di Progetto del nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale di Cariati presentato nei giorni scorsi dallo stesso Occhiuto presso la Cittadella regionale di Catanzaro.
Esprime soddisfazione anche Pasqualina Straface, presidente della commissione Sanità della Regione Calabria: «Gli impegni assunti dalla struttura commissariale e dal presidente Occhiuto – dichiara – non stanno tardando ad arrivare. Nel giro di qualche mese dall’inizio della programmazione del nuovo sistema sanitario regionale, a novembre scorso, anche l’ospedale di Cariati sta iniziando a ricevere le risposte che merita. Ieri è arrivata la Tac – prosegue – che rappresenta il primo vero segnale verso la riapertura del “Cosentino” che sarà, finalmente, incluso nella rete ospedaliera regionale prevista nel nuovo Dca. Ciò significa che l’ospedale di Cariati riaprirà a tutti gli effetti dopo oltre dieci anni. Un grande risultato che ho seguito passo passo e di persona». Straface, un mese fa, insieme a Martino Rizzo, direttore sanitario Asp Cosenza, aveva visitato la struttura cariatese accompagnata dal commissario cittadino di Forza Italia, Francesco Cosentino, rendendosi conto dei servizi “altamente professionali” funzionanti al suo interno, tra cui la Rsa medicalizzata. «A questi – annuncia – se ne aggiungeranno altri, come i reparti di Medicina, Pronto soccorso, Chirurgia in day hospital e Radiologia, quest’ultima con una Tac di ultima generazione che si aggiunge alle attrezzature già in dotazione tra cui l’ecografo e un mammografo disponibile a breve. La radiologia digitale completerà il sistema radiologico». Per la Straface, riveste fondamentale importanza il reinserimento di Cariati nella rete ospedaliera, con reparti moderni al servizio di un bacino d’utenza demograficamente consistente, che comprende l’Alto Crotonese, il Basso Jonio cosentino e le comunità interne.
Anche Davide Tavernise, capogruppo in Consiglio regionale del Movimento Cinque Stelle, si ritiene soddisfatto per quelli che ritiene lavori propedeutici alla riapertura dell’ospedale, i quali procedono spediti. «Con l’arrivo della Tac si è compiuto un importantissimo passo in avanti. La sua messa in funzione – precisa – porterà a dimezzare le liste d’attesa del 50% nel territorio della Sibaritide, poiché questo importante strumento diagnostico si aggiungerà a quello già presente all’ospedale di Rossano. Aspettiamo ora l’arrivo del mammografo e spingiamo per l’adeguamento dei locali destinati ad ospitarlo». Tavernise assicura che il suo impegno, insieme a quello dei Comitati, continuerà fino a che l’ospedale non sarà definitivamente riaperto.
L’altro regionale del territorio, Giuseppe Graziano, consigliere regionale di Azione e componente della Terza Commissione regionale Sanità, plaude al lavoro di Occhiuto. “La Calabria è la prima regione ad attuare nuovo Piano sanitario – dice – ma la vera sfida, che dobbiamo vincere a tutti i costi, è quella del personale». Per Graziano, l’unico merito dell’installazione della Tac a Cariati è da attribuire al presidente Occhiuto e alla struttura commissariale dell’Asp di Cosenza. Per cui tira le orecchie a “qualche collega consigliere regionale” che nella frenesia del momento dimentica le circostanze reali in cui si muovono questi eventi. «La vera novità – puntualizza – è quella che consentirà a tutti questi nuovi interventi strutturali e infrastrutturali, dalle strumentazioni medicali di Cariati al nuovo ospedale della Sibaritide, di interagire con l’utenza, è il grande lavoro, silenzioso, che sta compiendo il commissario Occhiuto per arruolare nuovo personale. Perché tutte queste infrastrutture sanitarie avranno vita solo se ci saranno medici, tecnici e infermieri a farle funzionare». Solo quando si avranno organici idonei – conclude – si potrà dire di aver vinto la vertenza sanità non solo in Calabria, ma nel resto del Paese.
MARIA SCORPINITI