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CORIGLIANO ROSSANO – IERI IL SIT-IN AL GIANNETTASIO PROMOSSO DA LA BASE PER CHIEDERE “VERITÀ E GIUSTIZIA” PER TUTTI I MORTI DI MALASANITÀ

In prima fila, i genitori di Eugenio Bisogni Plastina, il giovane scomparso il 15 marzo scorso in circostanze ancora da chiarire. La mobilitazione proseguirà giovedì prossimo davanti alla sede Asp di Cosenza

CORIGLIANO ROSSANO – “Denunciamo e protestiamo affinché ciò che è successo ad Eugenio non accada mai più”. Con queste parole i familiari del 29enne Eugenio Bisogni Plastina, scomparso in circostanze ancora da chiarire lo scorso 15 marzo dopo ore di attesa nel Pronto soccorso dell’ospedale Spoke “Nicola Giannettasio” dell’area urbana di Rossano, ieri mattina hanno chiesto “giustizia e verità” nel corso del sit-in promosso dal movimento civico “La Base Cosenza”. Scopo dell’iniziativa, che si è tenuta nei pressi del Giannettasio, cui hanno preso parte altri comitati in lotta per reclamare il diritto alla salute e alle cure, tra cui Le Lampare di Cariati, è quello di chiedere giustizia, verità e dignità non solo per i familiari di Eugenio, ma anche di tutte quelle morti per presunti casi di malasanità.

«È assurdo dover aver paura di entrare in un ospedale. Siamo consapevoli della situazione sanitaria calabrese – dicono da La Base – e di quante macerie in Calabria lasci dietro di sé l’inesistente diritto alla salute. Sosteniamo il coraggio e l’altruismo – continuano – di chi oggi ha denunciato la morte di Eugenio e protestato contro la malasanità nonostante il momento di forte sofferenza». Gli attivisti rimarcano che non si può risparmiare a discapito della vita dei cittadini e che è in atto «un tentativo di normalizzazione di queste tragedie e di indottrinamento alla sistematica negazione del diritto alla salute, come testimoniano il silenzio dei vertici regionali e le dichiarazioni del commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano».

Una Calabria trattata da colonia del Nord e da risorsa economica per i grandi privati – continuano dal collettivo cosentino – ancor di più nei territori della fascia jonica e tirrenica, così come nell’entroterra, con servizi ridotti a zero e tagli continui ad altri servizi fondamentali.

Dopo il riuscito sit- in di ieri mattina, la mobilitazione di La Base si sposterà il prossimo giovedì 6 aprile, alle ore 16, presso la dirigenza dell’Asp di Cosenza, in via Alimena. Anche nel capoluogo bruzio, saranno presenti i genitori di Eugenio e quei cittadini che hanno a cuore questa terra e chiedono la garanzia di un diritto inalienabile, come quello alla salute e alle cure. «La morti in ospedale sono morti di Stato. – asseriscono infine dal movimento civico – Come possiamo ritrovarci vittime nei luoghi preposti alla cura e alla preservazione delle nostre vite? Ce lo stiamo chiedendo da troppo tempo, per Eugenio, per Marta, per tutti i calabresi morti a causa di un diritto negato, perché quando non esiste il diritto alla salute è direttamente minacciato il diritto alla vita. Non vogliamo più vedere esistenze spezzate – concludono – né famiglie distrutte. Siamo stanchi delle morti in ospedale, chiediamo giustizia per le vittime». (M.S.)

 

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