La deputata Baldino e il consigliere regionale Tavernise a sostegno del candidato a sindaco Formaro
CARIATI – «Quando i cittadini si ribellano e condividono un obiettivo comune, come avete fatto voi con la battaglia per l’ospedale, alla fine vincono. La nostra presenza qui è per portare avanti questa storia di resistenza civile e democratica, di resistenza non violenta, ostinata, che avete dimostrato. È una storia a lieto fine perché se l’ospedale di Cariati riapre è merito vostro, siete riusciti a ribellarvi dall’oppressione di una classe politica che per anni è rimasta immobile, cieca e sorda, e non è riuscita ad affermare i vostri diritti, come siete invece riusciti a fare voi». Sono solo alcuni dei passaggi dell’appassionato intervento di Vittoria Baldino, deputata alla Camera per il Movimento 5 Stelle, a Cariati domenica scorsa insieme al consigliere regionale Davide Tavernise in occasione di un pubblico comizio della lista Le Lampare, con candidato a sindaco Mimmo Formaro.
Baldino e Tavernise hanno centrato il loro discorso sull’impegno del collettivo nel reclamare i diritti negati e sulla mobilitazione messa in atto dal 2019, che sta portando alla riapertura dell’ospedale pubblico Vittorio Cosentino.
«Che cosa direbbe Gino Strada se fosse qui? – ha incalzato l’onorevole Baldino – Lui che di ospedali, con Emergency, ne ha aperti tanti, ha detto che è più facile aprirli a Kabul che in Calabria. Cariati oggi è diventato il paradosso della sanità calabrese, un presidio ospedaliero di eccellenza ritenuto dalla politica, come altri, un “inutile ospedale della morte”. Tanto erano inutili che i calabresi, per curarsi – ha continuato – solo nel 2019 hanno speso 200 milioni di euro fuori regione. E nel periodo del Covid la Calabria è stata dichiarata zona rossa non per l’elevato numero di contagi, ma per l’esiguità dei posti letto in terapia intensiva. La politica nel 2010 ha chiuso in Calabria 18 ospedali per foraggiare la sanità privata».
Baldino ha invitato i cariatesi ad alzare ancora di più la loro voce e a dire no alle scelte politiche che si ripercuotono sulla vita dei cittadini perché – ha ribadito – queste antepongono il profitto al diritto. Quindi ha suggerito, per queste elezioni amministrative, di scegliere da che parte stare “con le mani libere”, premiando la passione e la competenza e non «i soliti noti che si presentano divisi, ma sono la faccia della stessa medaglia».
Riferendosi poi alle due liste contrapposte alle Lampare (Insieme con candidato a sindaco Cataldo Minò e L’alternativa C’è con Saverio Greco), la Deputata pentastellata ha affermato: «Da una parte c’è chi ha portato il Comune in dissesto, dall’altra c’è chi, da quel dissesto, non è riuscito a trascinarlo fuori. Questi ragazzi hanno fatto parlare tutto il mondo di Cariati – ha concluso – immaginatevi cosa potranno fare all’interno delle istituzioni!».
Per il regionale Tavernise, i cariatesi dovrebbero premiare coloro che, in maniera disinteressata, hanno dimostrato con i fatti cosa vuol dire tutelare i diritti di tutti. «Da Cariati – ha affermato – è partita una vera e propria rivoluzione. Io sono vicino alle Lampare e alla loro idea di cambiamento, come ho sempre fatto in questi anni nelle loro battaglie su sanità e ambiente». Nel corso del comizio, sono intervenuti il candidato a sindaco Mimmo Formaro, che ha sottolineato di avere un programma elettorale fattibile e di voler riportare, insieme alla sua squadra, la cittadina alla normalità perché sono loro la vera alternativa; i candidati alla carica di consigliere Concetta Cuparo, Nunzio Funaro, Elena Ferraro, Francesca Brunetti e Francescco Rispoli.
Maria Scopiniti – Il Quotidiano del Sud 9 maggio 2023