La celebrazione nella Concattedrale, la processione sotto la pioggia e il bagno di folla per il concerto delle Vibrazioni
CARIATI – Una pioggerella sottile, a tratti insidiosa, non ha impedito la festa “grande” del 9 e 10 maggio in onore di San Cataldo Vescovo, protettore e compatrono di Cariati. Tantissimi fedeli, giunti anche dai centri limitrofi e dalla Germania, hanno preso parte ai festeggiamenti religiosi e civili organizzati dal parroco della Concattedrale “San Michele Arcangelo”, don Gino Esposito, e dall’attivo Comitato Festa. A Cariati il culto di San Cataldo è antichissimo e molto radicato, importato da alcuni marinai che si recavano a pescare nel Golfo di Taranto, dove il Vescovo irlandese, vissuto nel VII, operò e compì molti miracoli. Le funzioni religiose seguono pertanto un rituale rimasto inalterato nei secoli, attraverso il quale i devoti ogni anno rinnovano l’affetto verso il Santo dei miracoli, considerato l’amico della gente, al quale rivolgersi nelle difficoltà della vita.
La solenne festa religiosa, dopo il novenario di preparazione, è iniziata il 10 mattina nella Concattedrale, con la messa pontificale celebrata dall’arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati, mon. Maurizio Aloise, insieme ai sacerdoti della Vicaria e al diacono Alfredo Pennino, alla presenza delle autorità civili e militari.
Nel corso dell’omelia, il Presule ha delineato i tratti caratteristici della spiritualità di San Cataldo, partendo dal naufragio nel mar Jonio che lo ha portato sulle coste tarantine, dove ha ricevuto un’accoglienza calorosa che egli ha ricambiato servendo quel popolo fino alla fine dei suoi giorni. Da qui, la sollecitudine del Vescovo ad accogliere il Taumaturgo come esempio, testimonianza e guida per tutta la Diocesi, perché ha incarnato il modello del buon pastore che non lascia mai soli i suoi figli. Richiamando il significato profondo dei gesti di pietà popolare legati alla festa, mons. Aloise ha poi esortato: «Una buona festa non si giudica dal bilancio, ma se questa è servita a risvegliare una fede autentica, che richiede dono di sé, spirito di sacrificio, preghiera, generosità, guardando a San Cataldo che ha donato non solo se stesso, ma tutto ciò possedeva ai poveri».
Al termine della funzione, il Presule ha impartito la solenne benedizione ai tanti bambini vestiti alla foggia del Protettore. Subito dopo, sotto un cielo uggioso, ha avuto inizio la lunga processione con l’effigie del Santo navigatore, preceduta dalla Banda Musicale Città di Cariati diretta dal maestro Antonio Cirigliano. Il sacro corteo dal centro storico è sceso alla marina, fino chiesetta rurale intitolata a San Cataldo, distante circa tre chilometri dall’abitato, “battezzato” nell’ultimo tratto dalla pioggia.
I festeggiamenti civili, invece, hanno avuto inizio il 9 sera con l’atteso concerto del gruppo pop rock “Le Vibrazioni”, che ha attirato nel borgo medievale tantissime persone anche dei centri viciniori. La band ha letteralmente incantato il pubblico con i suoi brani di successo, tra cui “Vieni da me”, “Ovunque andrò”, “Angelica” e altri. Per le avverse condizioni meteo, la seconda serata di intrattenimento musicale prevista per il 10 maggio con l’esibizione de “I Briganti di terra d’Otranto”, è stata rinviata al prossimo 24 giugno, giorno della festa del ritorno del Santo dalla cappella rurale alla Concattedrale. (Maria Scorpiniti)