L’ultracentenario, reduce di guerra, con la moglie Maria vantava il record mondiale del matrimonio più lungo, durato ben 84 anni
CAMPANA – La comunità del centro silano di Campana, ieri pomeriggio, ha dato l’ultimo saluto ad Alberto Lerose, tornato alla Casa del Padre alla bella età di 103 anni e mezzo. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di San Domenico, gremita nonostante la pioggia, dal parroco don Franco Bomentre. Lascia la moglie Maria Lerose, 99anni, e due dei quattro figli (gli altri due erano deceduti in passato). Nonno Alberto e nonna Maria si erano sposati giovanissimi e avevano raggiunto il record mondiale come coppia con il matrimonio più lungo, durato quasi 84 anni. Un traguardo eccezionale, in un’epoca in cui le coppie si separano molto facilmente di fronte alle prime difficoltà o incomprensioni.
Alberto Lerose era un reduce di guerra, nato nel lontano 1920. Aveva vissuto un’intera vita dedita al lavoro e alla famiglia, che a Campana è molto stimata e unita. Con lui il centro montano perde una memoria vivente, una storia lunga un secolo fatta di valori e ideali che l’anziano aveva saputo custodire e trasmettere fino alla fine con la sua mente lucidissima.
È stato definito un uomo che sapeva raccontare la sua lunga e dura vita in modo da affascinare chiunque lo ascoltava. E la vita di nonno Alberto non è stata immune alle difficoltà e alle sofferenze, affrontate sempre con dignità e a testa alta. Sin da quando fu costretto a rimboccarsi le maniche in tenera età, a soli sei anni, in seguito alla morte del padre. In quell’occasione, non si perse d’animo e cominciò a lavorare presso alcuni allevatori locali per sostenere la madre, cui era legatissimo, rimasta vedova nel difficile periodo della prima guerra mondiale. Alberto sposò poi Maria, una giovane di soli 15 anni, ma presto fu chiamato alle armi per combattere la campagna d’Africa durante la seconda guerra mondiale. Seguirono ben 7 anni di prigionia in Inghilterra, poi il ritorno a Campana a fine guerra e la via obbligata dell’emigrazione in Germania, come tanti campanesi, dove lavorò duramente per diversi anni.
Al suo ritorno definitivo in paese, prestò la sua opera per molto tempo come operaio idraulico Forestale e, raggiunta l’età della meritata pensione, si dedicò all’agricoltura, la sua passione, ed a trasmettere a chiunque lo avvicinasse consigli e valori, diventando un patrimonio per le future generazioni. Uno dei nipoti, è stato anche impegnato in politica. Dal 2021, per le sue precarie condizioni di salute che necessitavano di cure continue, ha trascorso l’ultima tappa della sua lunga vita presso la Rsa di Campana.
A rendere omaggio al reduce di guerra Alberto Lerose e attestare la vicinanza dell’intera comunità alla famiglia, ieri pomeriggio in chiesa c’era il sindaco di Campana, Agostino Chiarello, con la fascia tricolore, secondo il quale va via una persona esemplare, un onesto e instancabile lavoratore che ha saputo trasmettere quei valori che ha incarnato nella sua non facile esistenza ed è riuscito a formare una famiglia stimata e rispettata, educata al senso civico.
di Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 07 giugno 2023)