La comunicazione della Cittadella: «L’azienda è responsabile di quanto accaduto». I sindaci Minò, Pignataro e Librandi: «Fuoriuscita di percolato, un evento grave»
CARIATI – «Il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Salvatore Siviglia, su input del governatore Roberto Occhiuto, ha incontrato questo pomeriggio il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari, il sindaco di Crucoli, Cataldo Librandi, il sindaco di Cariati, Cataldo Minò, il sindaco di Scala Coeli, Giovanni Matalone, e il sindaco di Terravecchia, Paolo Pignataro, in merito all’emergenza della discarica di Scala Coeli. La Regione Calabria ha diffidato Bieco srl – inviando la medesima comunicazione anche alla Procura della Repubblica di Castrovillari – affinché intraprenda con la massima urgenza ogni iniziativa possibile, con gli oneri finanziari a proprio carico, per interrompere la fuoriuscita di percolato e per ripulire i corsi d’acqua contaminati dagli sversamenti degli ultimi giorni. Occorre intervenire con tempestività per salvaguardare l’ambiente, il mare, le falde acquifere, e per garantire la sicurezza dei cittadini».
È quanto si legge in una nota di ieri sera della Regione Calabria, in cui si afferma che la stessa Regione, attraverso ArpaCal, sta monitorando la situazione e sta seguendo con attenzione questa emergenza, mettendosi a disposizione degli enti locali per ogni possibile supporto. «La Bieco srl è responsabile di quanto accaduto – ribadisce la Regione – e dovrà ripristinare a sue spese la regolare funzionalità della discarica di Scala Coeli».
LA POSIZIONE DEI SINDACI
«Quanto avvenuto non è assolutamente giustificabile e alimenta seri dubbi sull’effettività dei rigidi controlli, delle opportune misure di prevenzione e di protezione da porre in essere per evitare che eventi così devastanti possano accadere. Chiediamo, alla luce di tutto ciò, che la gestione della sicurezza sia presa in carico direttamente dalle autorità regionali o dalla Prefettura». Hanno la medesima linea, i sindaci Cataldo Minò di Cariati, Paolo Pignataro di Terravecchia e Cataldo Librandi di Crucoli, in ordine allo sversamento di percolato nel fiume Nicà verificatosi il 22 giugno scorso a causa della rottura di tubazioni della discarica ubicata in località Pipino del Comune di Scala Coeli. Dopo essersi confrontati, in una nota congiunta, aggiornano i cittadini sul fatto che questo gravissimo evento ha interessato l’intero tratto del fiume Nicà, sino alla foce. Dai primi accertamenti eseguiti dai Carabinieri Forestale intervenuti, la tracimazione del percolato risulterebbe riconducibile alla rottura di un tubo di aspirazione della discarica, che avrebbe dovuto consentire l’ulteriore stoccaggio in un’apposita vasca, per il successivo e definitivo smaltimento.
«Sin dalla prima segnalazione da parte di un imprenditore agricolo – affermano i sindaci – siamo costantemente impegnati, unitamente alle intervenute Autorità preposte al controllo, a monitorare i lavori di contenimento e di bonifica dell’intera area interessata. Altresì, restiamo a completa disposizione della Procura di Castrovillari, che ha già provveduto all’immediato sequestro della discarica, per i dovuti accertamenti e per la ricerca delle effettive responsabilità».
Minò, Pignataro e Librandi hanno provveduto immediatamente a segnalare il gravissimo danno ambientale alle Autorità competenti, che tempestivamente hanno già effettuato i campionamenti sia alla foce del fiume che a monte. In attesa dei risultati, previsti nei prossimi giorni, provvederanno ad effettuare nuovi campionamenti delle acque di mare, in prossimità della foce del Nicà, e di sedimento a mare in vari punti, per garantire la balneabilità delle aree ricadenti nel territorio di Crucoli e Cariati.
Per i sindaci di Cariati, Terravecchia e Crucoli, rimane forte la preoccupazione per le falde acquifere e i pozzi presenti lungo il fiume Nicà, utilizzati dalle aziende agricole e zoo-tecniche, per i quali si è già intervenuti con apposite ordinanze finalizzate alla tutela e all’incolumità della salute pubblica.
Su Cariati, Minò venerdì scorso ha emesso, in via precauzionale e per motivi igienico – sanitari, un’ordinanza di divieto di balneazione, pesca e approvvigionamento idrico per la lunghezza di 1 Km a nord della foce del Nicà. Il sindaco di Crucoli, il divieto lo ha limitato ad 1 Km a sud del fiume. Pignataro di Terravecchia, invece, ha imposto il divieto di approvvigionamento idrico dal Nicà, mentre il primo cittadino di Calopezzati, Antonello Giudiceandrea, ha proibito la balneazione e la pesca su tutto il territorio comunale.
Circa l’opportunità o meno di estendere il divieto di balneazione, sull’esempio di Giudiceandrea, abbiamo interpellato il sindaco di Cariati Cataldo Minò, che ha dichiarato: «Rispetto le decisioni di tutti i colleghi, ma io mi baso su quello che mi viene detto dalle autorità competenti, che sono Arpacal, i Carabinieri Forestale e Regione Calabria. Mi attengo – ha concluso Minò – solo alle notizie ufficiali e alle fonti di governo».
Maria Scorpiniti (“Il Quotidiano del Sud” 25 giugno 2023)